Né il vento, né la temperatura più rigida hanno fermato la fiaccolata contro tutte le mafie organizzata dall'Italia dei Valori a Ponte San Giovanni. Un centinaio circa di persone, guidate dal coordinatore cittadino del partito, Franco Granocchia, hanno sfilato lungo via Adriatica alla volta delle case sequestrate ai casalesi proprio sotto il raccordo della superstrada.

Un corteo che ha colto di sorpresa gli abitanti del quartiere che non erano venuti a conoscenza dell'iniziativa. I più si sono affacciati e hanno assistito in silenzio, altri esprimendo ad alta voce l'approvazione per un'iniziativa che ha posto l'accento sui grossi pericoli d'infiltrazione mafiosa presenti nel territorio ponteggiano e non solo. Un corteo fatto prevalentemente da cittadini e dalle associazioni che avevano sostenuto l'iniziativa: Sinistra e Libertà, Confapi, Legambiente, Tavola per la Pace, Mente Glocale. Assenti, malgrado l'invito, il sindaco di Perugia e le forze sindacali, evidentemente non desiderose di aderire alla manifestazione. Va precisato che per molti giorni i promotori dell'iniziativa hanno chiesto una forma condivisa di manifestazione, senza apporre primogeniture di sorta, tentativi ripetuti ma finiti senza successo.

Al comizio itinerante del capogruppo in Provincia (e ponteggiano doc) Franco Granocchia, si è aggiunto un breve discorso del segretario del partito Paolo Brutti, proprio davanti al complesso edilizio sequestrato. Brutti, sulla scorta del lavoro effettuato in Commissione Antimafia, ha raffigurato sinteticamente il modus operandi della mafia, che attraverso attività di copertura come queste, entra nelle banche umbre, immette denaro sporco legittimato da operazioni imprenditoriali pulite, dirottando poi milioni e milioni di euro in nuovi conti correnti immacolati.

La lente d'ingrandimento delle forze dell'ordine sui conti delle banche meridionali e la grave crisi economica fanno dell'Umbria e di tutte le altre regioni “insospettabili” le prede preferite delle organizzazioni mafiose. Questo è stato il senso della fiaccolata promossa dell'Italia dei Valori (erano presenti anche il capogruppo in Regione Dottorini, il consigliere provinciale Armillei e quelli comunali Cardone e Zecca), puntare l'accento su un pericolo serissimo nel tentativo di coinvolgere il più possibile la cittadinanza e le autorità. La mafia in Umbria c'è, è di difficile individuazione e va stroncata senza esitazioni.
 

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