PERUGIA - Irregolarita' sono state riscontrate nel 50% dei casi nei controlli svolti dal Corpo forestale dello Stato in 40 macellerie di Perugia sulla provenienza e etichettatura delle carni bovine in vendita. Sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 90.000 euro.

In base alle disposizioni sulla tracciabilita' delle carni bovine, il cittadino, dalla lettura delle indicazioni obbligatorie presenti in etichetta deve essere in grado di conoscere luogo di nascita, allevamento e macellazione delle carni esposte in vendita. Questo - ha spiegato la Forestale - spesso non si verifica, cosa che potrebbe dare adito a truffe (ad esempio lo spaccio di carni surgelate e successivamente scongelate provenienti da altri Paesi e presentate magari come di provenienza locale).

I controlli hanno riguardato sia le catene di grande distribuzione (supermercati) e quindi prodotti preconfezionati e non, sia le rivendite al dettaglio di carni non confezionate. L'attivita', che sara' estesa all'intero territorio regionale, ha riguardato al momento il 50% circa delle rivendite perugine.

Il Corpo forestale ha passato al setaccio 40 macellerie riscontrando, come detto, irregolarita' nella meta' dei casi. Fra le infrazioni piu' frequenti, la mancata esposizione delle indicazioni obbligatorie relative alla provenienza delle carni bovine, la mancanza di sistemi di tracciabilita' dei prodotti esposti in vendita, omissioni o indicazioni errate nelle etichettature.

Per l'operazione, coordinata dal comando regionale del Corpo forestale dello Stato, sono state utilizzate dieci unita' specializzate nei controlli dei prodotti agroalimentari.
 

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