Catolici/ Quagliarello intima: nessuno pretenda esclusive al dialogo di Todi
(di Eva Bosco) (ANSA) - ROMA - Due incontri in Umbria organizzati da esponenti cattolici a poche ore l'uno dall'altro: il primo a Norcia sabato e domenica, l'altro a Todi lunedi'. E alcuni dei partecipanti al primo che saranno anche al secondo. In che relazione sono i due appuntamenti? Si passano il testimone o sono in contrapposizione?
''Certo la coincidenza e' diabolica o provvidenziale, a seconda dei punti di vista'', scherza Gaetano Quagliariello, senatore Pdl e presidente onorario della Fondazione Magna Carta che promuove il meeting di Norcia, ''un convegno centrato sul confronto laici-cattolici che teniamo da 7 anni'' e che tocchera' i temi del welfare alla luce della crisi. Argomenti affini sono in scaletta a Todi, dove ad aprire i lavori sara' il numero uno dei vescovi italiani, Bagnasco.
''Una presenza opportuna - commenta Quagliariello - che non va letta strumentalmente. Altrimenti bisognerebbe leggere cosi' anche l'intervento del card. Bagnasco, il 4 settembre scorso, alla Summer School di Frascati'' promossa da Magna Carta.
Negli intenti degli organizzatori - un gruppo di associazioni tra cui Cisl, Acli e Compagnia delle Opere - Todi vuole mettere in moto un cambiamento politico e promuovere una nuova classe dirigente. ''Per quel che ci riguarda - assicura Quagliariello - con Todi non c'e' volonta' di contrapposizione. Semmai il nostro incontro testimonia che qualcuno su certi temi lavora da tempo. Spero che dall'altra parte non si rivendichi un'esclusiva o un monopolio, come qualche atteggiamento potrebbe far pensare. E spero che la volonta' di confronto sia reciproca''.
Certo, l'attivismo cattolico di queste settimane e' una spia. Il punto e' se avra' conseguenze politiche. ''Credo che stia avvenendo qualcosa nel sistema politico che ha riflessi sui cattolici - osserva Quagliariello -. Per parte nostra, non vogliamo richiamare su di noi l'attenzione della Chiesa. Una scelta pluralista, la Chiesa l'ha gia' fatta, anche se forse a qualcuno non e' chiaro''. ''Tornare alla Dc sarebbe esiziale. Anche per la Chiesa, che oggi non parla attraverso un partito, ma dal pulpito e questo e' un aspetto di laicita' positiva''.
''Noi - aggiunge il parlamentare - abbiamo l'ambizione di aver selezionato una classe dirigente e di aver gia' svolto un lavoro che va oltre i confini del mondo cattolico e che riguarda principi che orientano chi crede come chi non crede. Sul caso di Eluana, sul fine vita abbiamo condotto un'opera di convincimento e collaborazione dei laici all'interno del nostro partito. Questo lavoro merita di essere difeso, non va buttato via''. Il nodo e' quello dei ''principi non negoziabili, che rispetto alle questioni sociali non possano essere affrontati con la politica dei due tempi. Le due cose sono connesse''.
Ma Berlusconi come ha recepito i moniti arrivati dalla Chiesa? ''Con rispetto. E con una certa soddisfazione per i chiarimenti arrivati dopo alcune speculazioni. Quanto all'attivismo attuale dei cattolici, si guarda con grande attenzione tutti i fenomeni che segnalano volonta' di partecipazione alla vita civile e al bene collettivo''.

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