Stati generali pubblico impiego per fermare attacchi pretestuosi e riformare
Una nutrita delegazione del mondo del Pubblico Impiego, della Scuola, dell’Università, della Ricerca, del Soccorso Pubblico e della Sicurezza partirà dall’Umbria per sostenere che non vogliono pagare più nulla all’incapacità della politica di governare il Paese con serietà ed equità.
PERUGIA - Stati generali del pubblico impiego: mercoledì 12 ottobre a Roma presso la Sala Capranica si riuniranno in casa Cisl, il Pubblico Impiego, la Scuola, l’Università, la Ricerca, il Soccorso Pubblico e la Sicurezza per richiedere maggiori risorse e dignità per chi lavora al servizio dei cittadini e del Paese.
Una nutrita delegazione del mondo del Pubblico Impiego, della Scuola, dell’Università, della Ricerca, del Soccorso Pubblico e della Sicurezza partiranno dall’Umbria per sostenere che non vogliono pagare più nulla all’incapacità della politica di governare il Paese con serietà ed equità.
I sacrifici richiesti per fronteggiare la crisi in atto non possono ricadere prevalentemente, come sta avvenendo, sui lavoratori dipendenti e su quelli pubblici in particolare.
Da tempo stiamo contrastando i ripetuti tentativi di introdurre nei provvedimenti di emergenza norme che penalizzano sul piano retributivo e normativo i lavoratori pubblici, mettendone in discussione diritti e aspettative e mortificandone la professionalità. Continuano intanto a non avere risposta le nostre richieste di assicurare equità e sostenibilità sociale alla manovra, intervenendo su costi e privilegi della politica, contrastando efficacemente evasione ed elusione fiscale, facendo pagare di più chi dispone di più alti redditi e grandi patrimoni.
Non ci bastano i risultati, pur importanti, che abbiamo ottenuto (salvataggio ai fini previdenziali delle tredicesime e del valore del servizio militare e dei periodi di studio universitari, attuazione del piano di assunzioni nella scuola). Di fronte al persistente accanimento sul lavoro pubblico, di cui non viene riconosciuto in alcun modo il valore sociale, diciamo basta.
Il segretario generale regionale della Fp Cisl Umbria Ubaldo Pascolini afferma che “con questa mobilitazione dei lavoratori apriremo incontri e tavoli a livello centrale e locale con i Ministri come con i Governatori e Presidenti di Regioni, Province e Comuni, con i direttori degli Enti e delle Agenzie delle Aziende Pubbliche. Faremo leva su quelle misure straordinarie inserite in Manovra che prevedono una revisione strutturale delle amministrazioni in tutta la loro estensione con nuovi modelli di gestione, razionalizzazione degli uffici periferici, con accorpamento di Enti, consorzi per l’erogazione di servizi in forma associata. Il nostro fine –ha sottolineato il segretario- è quello di rivalorizzare il lavoro pubblico, ridando dignità ai lavoratori della pubblica amministrazione, anche attraverso il reperimento di risorse che possano incrementare la produttività per la contrattazione aziendale”.
“Anche nella nostra regione – ha spiegato il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra- è arrivato il momento delle riforme nella pubblica amministrazione. L’Umbria in questo senso dovrà trovare un coraggio particolare per ridefinire ruoli, efficienza e razionalizzazione del proprio sistema pubblico. Una riforma che dovrà tutelare occupazione, professionalità e merito, facendosi carico della pesante questione del precariato impropriamente trascurata negli anni. E’ arrivato il momento –ha sottolineato Sbarra- di ridare dignità ed efficienza al servizio pubblico e ai dipendenti impegnati nel settore, cominciando magari con il fare la cosa più importante: togliere la politica dalla gestione della cosa pubblica”.

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