Goracci a manifestazione 15 ottobre : Umbria dia forte segnale indignazione
PERUGIA - Il consigliere regionale di Rifondazione comunista – Federazione della sinistra Orfeo Goracci annuncia la propria adesione alla manifestazione in programma a Roma per il prossimo 15 ottobre (la giornata europea contro le politiche anticrisi della Bce, della Fmi, dei governi) auspicando che “dall'Umbria parta un forte segnale di indignazione”.
Secondo il consigliere regionale del Prc “Commissione europea, governi, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, multinazionali e poteri forti che comandano sul mondo hanno globalizzato la sottomissione dei popoli per salvaguardare gli interessi finanziari e le banche. Presentano ricette intoccabili per il pagamento del debito pubblico, impongono modifiche costituzionali per il pareggio di bilancio, le privatizzazioni, i tagli alla spesa sociale. Hanno teorizzato per anni la precarizzazione del lavoro come elemento di modernità, convincendo molti anche nel campo della sinistra storica. Hanno modificato la percezione della vita, rendendola a sua volta precaria, subordinando gli esseri umani ai profitti, facendo diventare le persone, i loro corpi, le loro idee 'merce'.
Insieme a milioni di persone – spiega Goracci - ritengo che le scelte imposte da 'lor signori' non siano obbligate. Penso e temo che chiunque le voglia imporre otterrà come effetto una ulteriore ed ancor più profonda devastazione sociale, ambientale, democratica. La manifestazione di sabato prossimo vede la partecipazione trasversale di molteplici forze sociali, reti, energie individuali e collettive: associazioni, sindacalisti, esponenti della sinistra politica, gli 'indignados' italiani che stanno sostenendo un presidio permanente in piazza S. Giovanni. Nella stessa giornata mobilitazioni si terranno in tutta Europa, in paesi del Mediterraneo ed in altre regioni del mondo. Per dire tutti insieme che le ricette con cui i potenti vogliono curare la crisi economica sono inique e sbagliate, utili a difendere rendite e privilegi e renderci tutti più schiavi, opprimono il presente di masse di cittadini sempre più poveri e negano futuro ai giovani. Per pretendere che non venga cancellata la democrazia. Per esigere che siano i popoli a decidere, rispettando gli ordinamenti democratici, a compiere scelte che riguardano direttamente e pesantemente la vita di ognuno di noi. Per costruire una vera alternativa di sistema, uscendo dalla crisi con il cambiamento e l'innovazione, per restituire alle comunità i beni comuni ed il loro diritto di cittadinanza, di parola e di partecipazione. Con l'auspicio che la politica e la sinistra sappiano cogliere e concretizzare le richieste che i cittadini avanzano sempre più chiaramente e con sempre maggior forza, prima che si facciano ulteriori passi verso il baratro in cui l'Europa e l'Italia si stanno dirigendo”.

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