PERUGIA - Lorena Pesaresi (delega alle Pari opportunità) e Roberto Ciccone (Risorse Umane) hanno illustrato oggi ai dipendenti comunali riuniti in assemblea significato, ruolo e compiti del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni, costituito in osservanza della Legge 183 del 2010.

L’ organismo riassume, con un significativo ampliamento rispetto al generale tema delle discriminazioni, l’attuale Comitato per le pari opportunità ed il Comitato paritetico per il contrasto al fenomeno del mobbing.

L’Amministrazione Comunale aveva costituito nel 1995 un proprio Comitato per le pari opportunità, rinnovato nel 2002 e operativo fino al 2004, anno dal quale non si è più provveduto al rinnovo. Il Sindaco Boccali nel 2009 ha istituito l’assessorato delle Pari opportunità con delega all’assessore Pesaresi, la quale ha varato l’elaborazione del Piano di azioni positive, ovvero la somma di tutti quegli interventi tesi alla effettiva realizzazione delle pari opportunità, al contrasto al fenomeno del mobbing e delle discriminazioni, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

“Nei recenti interventi di razionalizzazione attuati nella pubblica amministrazione – come spiegano i due membri della giunta - rientra la revisione dei precedenti organismi destinati alla promozione delle pari opportunità, che vanno intese anche come valorizzazione delle differenze di genere nel lavoro. E’ una vera rivoluzione culturale, perché la questione entra, per la prima volta, a pieno titolo nella normativa come fattore in grado di condizionare il funzionamento organizzativo di un ente e la qualità dei servizi resi.

La nuova logica è quella delle pari opportunità per tutti, e vale prima di tutto per la definizione dei criteri di composizione, laddove cioè si chiede di assicurare nel complesso la presenza paritaria di entrambi i generi. Gli altri punti, quello del benessere organizzativo così come il contrasto alle discriminazioni ed al mobbing, vengono legati al miglioramento dell’organizzazione del lavoro della quale sono responsabili direttamente i dirigenti.

La realizzazione di ambienti di lavoro improntati al rispetto dei principi comunitari e nazionali e fatti propri dal C.U.G. costituisce l’elemento chiave per perseguire l’efficienza, l’efficacia e la produttività dell’azione amministrativa, non solo per salvaguardare i diritti di chi lavora. In sostanza, si tratta di un modello culturale e organizzativo del lavoro che punti sul merito professionale di donne e uomini, la prima fonte di vero benessere lavorativo".
 

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