Gualdo T./ Impossibile amministrare con Giunta Morroni. Quella spina va staccata
Il dato politico di fondo che emerge dall’ennesimo svarione della Giunta e dall’ennesimo sconvolgimento della maggioranza non può più essere oltremodo sottaciuto e consiste nell’oramai evidente impossibilità per costoro di amministrare una Città alle prese con dei problemi seri, ma con tanta voglia di superarli e di rilanciarsi. Gualdo è bloccata dalle guerre che si fanno Morroni e la Monacelli e così non può andare avanti.
A questa volontà va data una risposta e non può più essere di suo ostacolo la permanenza litigiosa tra questi contendenti. In queste sconvolgenti contese non vi è più solo un confronto politico naturale che può riguardare la dialettica e la diversità di vedute e di posizioni su singoli temi e su singole scelte tra forze politiche alleate all’interno di una stessa coalizione. Vi è oramai un’irriducibilità della portata di conflitti le cui cause restano spesso inintelligibili ai più ed hanno accelerato il meccanismo del cupio dissolvi, della perdita reciproca di fiducia e dell’affilamento altrettanto reciproco dei coltelli più lunghi nell’attesa di utilizzarli nella notte e sul campo della battaglia finale considerati più convenienti.
Siamo certo contenti di come sia andata a finire un’esperienza in tutto fallimentare che si è consumata presto soprattutto grazie ad un’azione decisa dell’opposizione, in particolare la nostra, mai fatta pregiudizialmente ma sempre sul pezzo, tenace e determinata a ricostruire un’alternativa possibile, partendo proprio dai singoli temi amministrativi e dalle singole problematiche della nostra Città e sottolineando le contraddizioni di una Giunta e di una maggioranza non credibili e vittime dei loro stessi feticci maneggiati con poca cura durante la campagna elettorale che le portò solo due anni e mezzo fa a governare Gualdo.
Se anche sulla questione dell’ex consorzio non avessimo da mesi lanciato allarmi, innalzato l’asticella dell’attenzione pubblica, motivato la nostra opposizione al cospetto dei cittadini e proposto alternative per un investimento che, per essere riconsiderato e salvato, va comunque modificato, è molto dubbio che i monacelliani, l’ultimo giorno utile, avrebbero preso le distanze da un progetto di realizzazione dell’ennesimo centro commerciale, dopo che per mesi e fino a quel giorno l’avevano di fatto avallato, pur con qualche se e qualche ma.
Lo scenario che abbiamo di fronte con le cadute di questi giorni è dunque mortifero per la nostra Città. Il fallimento politico ed amministrativo dell’esperienza di Morroni e della Monacelli è tale che entrambi ne portano la responsabilità e, soprattutto, è totale.
Sul piano politico, innanzitutto, va detto che la Giunta Morroni è oramai un monocolore PDL. Tutti uniti per Gualdo ha perso pezzi, ha gettato la maschera ed è tornata ad essere quello che è sempre stato nonostante la finzione della lista civica: ovvero una costola critica dei berlusconiani locali, prevalentemente legata alle tendenze più destrorse del partito dell’amore. E per questo, dopo le sue prove, non incanterà più nessuno, non certo sui temi ambientali né tanto meno quegli scontenti di centrosinistra che pur ne furono attratti, sia in termini di militanza attiva sia in termini elettorali.
Nel contesto stesso della PDL poi ci sono da registrare mal di pancia e malumori ancora inespressi, ma prossimi a scoppiare e anche questo darà vita, come ha già fatto in questi giorni, ad ulteriori sconvolgimenti.
Vi è infine il progetto civico dei monacelliani che non esiste più ed è stato letteralmente liquefatto: le dimissioni a catena hanno allontanato dal movimento tutti i pezzi forti e sono il più fulgido esempio del fallimento di una lista trasformista che ambiva al governo cittadino e che aveva raccattato quasi tutta la genia degli scontenti del centrosinistra più questuante. Cosa resta di questa esperienza? Macerie, innanzitutto, ed una Sandra Monacelli ridotta a maneggiare i fili di tre consiglieri comunali, pretendendo verifiche e dando vita a strappi da cui il suo movimento esce ogni volta con un pezzo di meno. Balloni, Cambiotti, Massaro e da ultimo Fiore, oltre tutti quelli che se ne sono allontanati per altri motivi, fanno tutti parte di questo stillicidio suicida, per quanto utile alla Monacelli a tenere alta l’attenzione su di se, provare ad invaghire il PD per ipotesi centriste e giocare all’andreottiana politica dei due forni o alla maniera di Craxi prima dell’”omologazione” della metà degli anni ottanta, quando teneva i piedi sulle due staffe, DC e PCI, a seconda delle convenienze del momento o rispetto alla latitudine.
Questa politica della Monacelli non ha però retto né regge alla prova dei fatti e nel cimento di questi due anni e mezzo di amministrazione: questa Giunta ha fallito e non ci sono correzioni possibili, non più e questo è certo un bene per la Città. La Monacelli è una politica di pelo antico, ma a Gualdo ha fallito, miseramente, dopo aver scientemente contribuito alla pari con Morroni a dare vita ad un’amministrazione di centrodestra, com’era e come resta nei suoi più naturali convincimenti.
Il PD dovrebbe capirlo, una volta per tutte: se l’atteggiamento della Monacelli con Morroni è stato dapprima e per lungo tempo piatto e silenzioso su ogni scelta e su ogni percorso di questa Giunta e solo da qualche mese si è infine animato di coraggio e di spirito fortemente critico e ribelle dopo aver constatato la perdita progressiva di consenso dell’amministrazione comunale, questo atteggiamento continuerà ad essere tale anche in uno scenario in cui la stessa dovesse diventare il perno di un’alleanza di centrosinistra allargato all’UDC.
La domanda che si pone a questo punto e che poniamo in primo luogo al PD è la seguente: per vincere e governare la nostra Città, un nuovo centrosinistra ha veramente bisogno di attendere l’Eone futuro di Sandra Monacelli ed appiattirsi sulla sua politica vecchia e trasformista? Noi crediamo di no, se non altro perché quel movimento civico che solo due anni fa prese il 30 % non esiste più, mai più esisterà ed oggi si riduce alla sola UDC. Ma crediamo di no soprattutto perché questi due anni e mezzo sono serviti per ristabilire alcune verità politiche fondamentali e a ripristinare i veri valori in campo: pur dall’opposizione, la sinistra ha dimostrato che quando fa la sinistra riapre la partita e riprende la sua capacità di rappresentare il suo popolo, riuscendo contemporaneamente a parlare a tutta la Città. E’ su questa linea e prendendo di petto i problemi veri della nostra comunità che va perfezionata l’alternativa alla Giunta delle destre che oggi si rende necessaria a risollevare Gualdo e che ci viene invocata sempre più spesso ed oramai dalla grande maggioranza dei cittadini.
Non abbiamo pregiudizio alcuno ad interloquire con Sandra Monacelli o con i suoi ultimi e sempre più sparuti sostenitori e certo non ci sfugge che, soprattutto ultimamente, su alcuni temi, è stata possibile un’interlocuzione positiva e produttiva che ha evitato a Gualdo ulteriori miserie, ma ad oggi resta lo scoglio più grosso che ci fa dire senza timore di essere smentiti un minuto dopo: di Sandra Monacelli e dei pochi monacelliani rimasti in campo ci si può fidare e ci si potrà collaborare in futuro.
E questo scoglio è proprio lo staccare la spina al Sindaco e alla Giunta Morroni, da subito, per evitare che la sua agonia, la sua evidente impossibilità di amministrare e il suo circense stato comatoso continuino per un tempo indefinito a ritorcersi in maniera letale su Gualdo e sulle sue tante sfide.
L’unico modo per la Monacelli di recuperare credibilità politica è quello di fare il bene della sua Città dando quella prova che fin qui si è dimenticata di dare: che Gualdo le sta effettivamente a cuore. Stacchi immediatamente il sondino a questa esperienza fallimentare di governo cittadino e lasci che il corso più naturale degli eventi possa restituire alla Città un’Amministrazione democratica, coesa, competente e di sinistra. E’ questo che le dovrebbero chiedere perentoriamente anche i dirigenti del PD, anziché farle un improbabile, insicuro e non orgoglioso struscio. Dopo di che lasci perdere, perché ha già dato e il suo frutto non è piaciuto a nessuno.
A ridare un governo a Gualdo ci penserà la sinistra, una sinistra nuova che prenda a braccetto i gualdesi e li faccia partecipare effettivamente alle sorti ed alle scelte per il bene comune della nostra Città.
Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

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