Meredith/ Via da Perugia le tv, è calata la pressione mediatica
PERUGIA - La pressione mediatica su Perugia si allenta anche se ancora non e' cessata completamente. Cominciano a sparire le antenne satellitari delle tv dal centro storico e intanto la citta' ripensa alla tragedia di Meredith Kercher e all'attenzione per un caso giudiziario seguito dai mezzi d'informazione mondiali ma anche ai fischi e alle urla ''vergogna'' davanti al palazzo di giustizia dopo l'assoluzione in appello per Raffaele Sollecito e Amanda Knox.
Secondo il sindaco Wladimiro Boccali, ''i perugini hanno appreso la sentenza in linea con i loro comportamenti, abitualmente improntati a compostezza''. ''Naturalmente, soprattutto in un caso cosi' mediatico - osserva - ognuno, non solo a Perugia ma in mezzo mondo, si e' fatto un suo personale scenario, ma alla fine conta soltanto quello che accade nell' aula del tribunale, e Perugia ha preso atto della sentenza con rispetto''.
Per il sindaco i perugini hanno ''vissuto tutta questa vicenda innanzi tutto con sgomento, per la morte di Meredith, poi con malessere, per via delle ingiuste rappresentazioni della citta' che ne sono seguite''. ''Ora - prosegue - il processo di appello e' finito. Quello che non finisce e' il lutto della famiglia Kercher, ed in una cosa, ne sono convinto, la citta' e' unanime: nel sentimento di vicinanza alla sua richiesta di giustizia e di dolore per una vita cosi' brutalmente stroncata''.
Da parte sua l'arcivescovo di Perugia, monsignor Gualtiero Bassetti, sottolinea che ''e' doveroso riflettere su questo tragico delitto, e pronunciare un pensiero di sofferenza e di pieta' per la giovane Meredith e di consolazione per la sua famiglia, cosi' duramente provata in questi anni e che vede ancora molto lontano il giorno per conoscere la verita'''.
''Se ci sara' ancora un terzo grado di giudizio - sottolinea ancora - e' auspicabile che si compia ogni sforzo e ogni supplemento di indagine per conoscere la verita' tutta intera di questa tragica vicenda''. ''A tutti i giovani di Perugia e a coloro che sono ospiti in questa nostra citta' per motivi di studio e di lavoro - conclude l'arcivescovo - un pressante invito a rafforzare la speranza per non essere ne' indignati ne' rassegnati e soprattutto ad accogliere l'invito di Papa Benedetto XVI: 'Cerca la verita' mentre sei giovane, perche' se non lo fai, poi ti scappera' dalle mani'''.
A Perugia, la citta' del processo, sono pero' rimasti praticamente tutti invenduti i libri incentrati su Amanda Knox. E oggi in pochi hanno voglia di commentare quello che e' successo ieri sera. ''Ai perugini interessa poco di Amanda'' dice il titolare di una libreria del centro, spiegando che quasi tutti i libri incentrati sull'americana sono rimasti invenduti. ''Se fossero stati tre ragazzi di colore starebbero tutti dentro - aggiunge -, ma non si possono tenere in carcere due ragazzi con prove campate in aria. Ritengo ci sia stato poco rispetto per la vittima, ieri sera in piazza Matteotti''.
''Sarebbe stata una pessima figura anche se li avessero condannati'' sottolinea un cliente della libreria. ''Prima 26 anni di reclusione ad Amanda e 25 a Raffaele, poi entrambi assolti. E' un fatto che mi sconvolge perche' significa che qualcuno, non so chi, ha fatto un gigantesco errore di valutazione'' e' il pensiero di una commessa che lavora nel centro di Perugia.

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