di Nicola Bossi e Armando Allegretti

PERUGIA - Assolti dentro l'aula, condannati da una folla di cittadini di ogni età ed estrazione sociale che non ha mai creduto ad Amanda, l'attrice, e Raffaele Sollecito, il succube. Entrambi assassini di Meredith  per la folla che grida vergogna, per chi urla "bu" e c'è e per chi si spinge oltre: dateli a noi. Perugia che sembrava distaccata, annoiata e stufa del circo mediatico ha invece spolverato un coraggio da leone quando si è resa conto che ancora una volta delle pressioni mediatiche ed economiche provenienti dagli Stati Uniti avevano affossato l'armata del bene - inquirenti e polizia - che poteva aver commesso qualche errore ma non meritava di essere sbeffeggiata da chi, nel terzo millennio, continua ancora ad uccidere i suoi criminali diventando criminali le loro istituzionali. Lo stesso Mignini, il Pm, aveva avvertito: l'Italia è uno stato sovrano e non una colonia. 

Diciamo un'altra verità: oggi Perugia era piena di servizi segreti americani ed italiani. C'era una tensione impressionante ma tutti non diranno niente. Nessuno scriverà che gli Usa sono stati i migliori avvocati di Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Nessuno ricorderà che a sentenza di assoluzione il dipartimento degli usa ha emanato una nota di soddisfazione. Insomma, è andata come sempre in Italia dal dopo guerra ad oggi. 

Non si può non stare dalla parte della voce di Perugia che gridava vergogna stasera. Perchè le istituzioni sono state ridicolizzate da giornalisti e da guru della comunicazione a senso unico. Hanno fatto passare la polizia di Perugia per una macchina del fango che picchia giovani innocenti. Hanno dato del pazzo ad un magistrato coraggioso come Mignini. Hanno vinto, ma non ci convinceranno. Noi stiamo con Mignini, con la Comodi, con gli ispettori della Polizia e persino con la dottoressa Stefanoni impalata per una perizia sul Dna dove sembra che nessuno abbia un protocollo certo, ma solo letterature scientifiche. Noi stiamo con la famiglia Meredith che da oggi è più sola.

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