di Armando Allegretti e Nicola Bossi

PERUGIA -  Amanda Knox ha lasciato il carcere di Perugia. Lo ha fatto a bordo di una Mercedes nera. Secondo quanto si e' appreso la Knox si starebbe dirigendo verso una localita' che resta segreta ma comunque in direzione di Roma, da dove domani mattina potrebbe lasciare l'Italia a bordo di un volo di linea. A confermare queste circostanze il deputato del Pdl, Rocco Girlanda, in questi anni sempre molto vicino ad Amanda, e che questa sera ha accompagnato la giovane nell'espletare le pratiche di uscita dal carcere ed e' uscito a piedi dal penitenziario subito dopo di lei. Ai giornalisti che gli chiedevano se Amanda potesse rimanere bloccata in Italia per problemi con il passaporto, ha risposto che il passaporto della Knox risale al 2007 quindi e' valido.

Pochi minuti fa anche Raffaele Sollecito ha lasciato il carcere, a bordo dell'auto del padre e con lui sta tornando a casa sua in Puglia. 

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PERUGIA - Grande felicità per gli avvocati di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, dopo la sentenza di assoluzione per la 24enne americana e per il suo ex fidanzato, in appello, dalla accusa di aver ucciso Meredith Kercher. Per Carlo Della Vedova, legale di Amanda, è "un trionfo della giustizia". Della Vedova ha sostenuto anche fisicamente la ragazza durante la lettura della sentenza. "Amanda l'ha sempre sostenuto, finalmente abbiamo una sentenza che ha riconosciuto la giustizia, siamo soddisfatti".

Per Giulia Bongiorno, avvocato di Sollecito, è "una sentenza attesissima, l'aspettavamo da 4 anni, è il verdetto che ci aspettavamo".

I commenti della sorella di Amanda Knox: "Siamo grati che finalmente questo incubo sia finito, lei ha sofferto per 3 anni per un crimine che non ha commesso". A parlare, ufficialmente, è la sorella di Amanda Knox che ha poi ringraziato gli avvocati "che l'hanno difesa in maniera geniale e le hanno voluto bene". Si è poi anche detta grata "per il sostegno avuto da tutto il mondo". Ora la famiglia Knox chiede di avere privacy per dare il tempo ad Amanda di "uscire da questo incubo".

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PERUGIA -  I giudici della corte d'Assise d'appello del tribunale di Perugia, dopo oltre 10 ore di camera di consiglio, hanno assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati di avere ucciso, nella notte tra l'1 e il 2 novembre del 2007, la studentessa inglese Meredith Kercher nella casa di via della Pergola, nel capoluogo umbro. Colpevole invece di calunnia Amanda, condannata a 3 anni di reclusione (già scontati).

In primo grado i due erano stati condannati rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere. Amanda all'inizio della lettura era tesissima, già quasi in lacrime prima della sentenza, Raffaele invece era più tranquillo.

Una assoluzione che era già nell'aria intorno alle 19 di oggi. La decisione del presidente Claudio Petrillo Hallmann ha accolto tutte le obiezioni sollevate dalla difesa e soprattutto la Corte si è completamente fidata dalla perizia formulata dai periti nominati dalla corte stessa sulla presunta e non più arma del delitto che sul gancetto di reggiseno appartenente alla vittima Meredith Kercher.

Folla letteralmente impazzita per la sentenza. Fischi all'avvocato di Raffaele Sollecito. Il pubblico grida 'vergogna, vergogna'. Sono oltre mille i manifestanti in piazza che non condividono la sentenza emessa dalla Corte d'appello e che additano come responsabili gli avvocati della difesa.

Teoricamente, Amanda e Raffaele sono liberi già da stasera e Amanda, come hanno detto più volte i familiari, potrebbe lasciare l'Italia già in serata.

In appello Amanda e Raffaele sono stati assolti quindi con formula piena dall'accusa di avere ucciso Meredith Kercher, in base al primo comma dell'articolo 530 del codice di procedura penale, che prevede l'assoluzione perchè "il fatto non sussiste".

Unico condannato per l'omicidio a questo punto è Rudy Guedé, a 16 anni di carcere in via definitiva.

Grande gioia in aula alla lettura della sentenza fra i familiari degli imputati, impietrita la famiglia Kercher, che non rilascerà commenti comunque fino a domattina; ma fuori dal tribunale si è scatenato un clima da caccia alle streghe con grida di "vergogna, vergogna" e proteste contro gli avvocati degli imputati.

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