PERUGIA - Poche le notizie e nessuna nota al seguito. Ma il vertice della Giunta regionale e della maggioranza di centrosinistra, che si è svolto oggi a San Martino in Campo nel centro complessi Donini, è stato un po' più che interlocutorio in fatto delle riforme da adottare per la Sanità regionale in vista anche dei tagli 2012-2013-2014 che rappresentano delle onde anomale difficili da domare anche in Umbria.

La Linea del Presidente Marini però è stata più che chiara ai naviganti: due sole Asl invece che 4 e due aziende ospedaliere. Si dimezzano dunque i manager, i consulenti, i gettoni e altri costi della politica-sanitaria; e allo stesso tempo di spera che una macchina snella sia anche molto più veloce. Questa è linea Marini che è passata almeno formalmente.

Certo non sono mancate - stando ai presenti - alcune differenziazioni: c'è chi voleva tenere 4 Asl ma fare un'unica azienda ospedaliera; chi invece lasciare tutto come è adesso, ricordando il modello umbro lodato da per tutto e chi tra la minoranza Pd sembra essere contrario a priori. Da valutare in un futuro prossimo i pareri pesanti del capogruppo Pd Locchi e dell'assessore Riommi. Comunque, la via della semplificazione della sanitù è intrapresa: e la Marini, dopo la bocciatura della Rosignoli sanitopolizzata, vuole andare avanti a tutti i costi.

Proseguire sulla strada delle riforme - E' su questo tasto che ha comunque spinto la presidente Marini. ''Per difendere un servizio sanitario pubblico regionale in grado di continuare ad essere universalistico e di qualita' per tutti i cittadini occorre - ha detto - procedere ad una riforma che sia in grado di aggredire le attuali criticita' del sistema regionale, a partire dal numero delle aziende sanitarie e ospedaliere, ed allo stesso tempo sia capace di mantenere complessivamente la compatibilita' economica di fronte ad un quadro di assoluta inadeguatezza del fondo nazionale sanitario che, gia' insufficiente ora, lo sara' ancor di piu' nei prossimo triennio''.

''E per l'Umbria - ha continuato la presidente - pesera' ancor di piu' il fattore demografico, a causa del costante aumento dell'indice di invecchiamento della popolazione''. Secondo Catiusca Marini ''occorre dunque, con coraggio, proseguire sulla strada delle riforme perche' questo e' il solo modo per salvaguardare la qualita' sin qui conosciuta del nostro sistema sanitario pubblico''.

''La riduzione del numero delle aziende sanitarie e ospedaliere - ha osservato ancora la presidente - va in questa direzione, permettendo il riordino della tecnostruttura, una profonda riorganizzazione e ammodernamento degli aspetti gestionali ed organizzativi del sistema sanitario regionale. Accanto a questo processo di riduzione e riorganizzazione occorrera' spingere al massimo la capacita' di integrazione di tutto il servizio sanitario regionale''.

''Abbiamo lavorato con particolare impegno nel corso della mattinata - ha commentato - e sia il confronto che la discussione tra tutti i rappresentanti delle forze politiche della maggioranza si sono particolarmente incentrati sul merito dei diversi aspetti relativi al percorso di riforma che intendiamo mettere in atti sin da subito. Come giunta regionale, infatti, ci siamo impegnati a elaborare in tempi brevissimi sia i disegni di legge sia gli atti amministrativi relativi alla riforma che intendiamo attuare, in considerazione del fatto che alcuni aspetti della stessa dovranno essere operativi entro la fine dell'anno in corso''.

''Ovviamente - ha annunciato la presidente - non appena avremo un quadro definito di ipotesi di riforma, avvieremo il confronto con il sistema delle autonomie locali e le forze economiche e sociali''.

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