Il consiglio comunale straordinario di domenica, fatto convocare con urgenza dal Sindaco Morroni per evitare la sua fine con l’altrimenti inevitabile commissariamento del Comune, rappresenta, a memoria di cittadino gualdese, la più brutta pagina della storia politica ed istituzionale locale dal dopoguerra ad oggi, da quando cioè ci sono i Sindaci eletti democraticamente e non invece i podestà.
Non c’è solo il dato politico incontrovertibile di una Giunta e di una maggioranza allo sbando in cui si susseguono le dimissioni a cascata e che sta facendo pesantemente male alla nostra Città, vuoi per la sua inconcludenza, vuoi per la sua incompetenza, vuoi per la sua arroganza, ma c’è anche il colpo di coda di un Sindaco, di una Giunta e del residuato di una coalizione ridotta oramai al solo gruppo berlusconiano, neanche tutto, che si aggrappano tenacemente alle poltrone e per conservarle ad ogni costo fanno strame di democrazia.

Lo spettacolo andato in scena domenica resterà di quelli tristemente memorabili nella storia politica di questa Città. Il Sindaco Morroni ed i suoi ultimi sostenitori di Giunta e di maggioranza pretendevano di mettere il bavaglio al consiglio comunale attraverso la reiterata e sconveniente arroganza di un Presidente dell’assise che abusa oramai ordinariamente della sua autorità e si accanisce contro le prerogative più elementari di ogni consigliere comunale. Prima fra le quali quella di poter liberamente esercitare il diritto di parola. L’avevamo detto: di fronte al terrore di tornare a casa, chi è profondamente e naturalmente fascista non si nasconde neanche più e abbandona ogni convenevole. E avevamo anche detto che con il fascismo non si scherza né si deve minimizzare, mai, neanche in una realtà piccola come la nostra dove ci si conosce tutti e dove comunque, proprio per questo, almeno per i più responsabili, la lotta politica non può certo portare ad un imbarbarimento delle relazioni personali. Quando il fascismo mina le Istituzioni ed i loro fondamenti di libertà, pur in relazione ad un consiglio comunale di una piccola Città, non ce n’è più per nessuno.

Facili profezie: oggi tocca al comunista dell’opposizione dura e pura, domani può toccare a chiunque solo perché ciò che uno dice può risultare scomodo o dirompente per la “maggioranza”; ieri è toccato a Marcello Diso. Avevano infatti subodorato ciò che avrebbe inteso comunicare al consiglio comunale e ciò risultava scomodo per la “maggioranza”. Così il Presidente del consiglio comunale non gli ha concesso la parola. Vecchiarelli era terrorizzato dal fatto che una semplice comunicazione della volontà di abbandonare Tutti Uniti per Gualdo per diversità di vedute sui più recenti nodi della vita politico-amministrativa e di fare gruppo a sé, avrebbe avuto lo stesso dirompente significato dell’Ordine del Giorno Grandi al Gran Consiglio.
Al buon Diso non bisogna fare una colpa per essere alla sua prima esperienza politica: l’onere della prima volta si deve a tutti sennò hai voglia a parlare di rinnovamento o di rigenerazione della politica. Ma si sa, con i fascisti non si scherza e l’inesperienza che non ti fa replicare e ti rende muto di fronte all’arroganza è letale ed è stata letale per Diso che aveva al contrario tutto il diritto di prendere la parola sull’ordine dei lavori per fare la sua comunicazione. Si sa: i fascisti vogliono tutti servi, sudditi, e, se non riescono ad asservire, non fanno prigionieri.

Ed anche questo è successo a Diso, nella domenica del consiglio comunale. Dopo un po’ è stato “prelevato” e di fatto “recluso” nell’ufficio del Sindaco per tutto il restante tempo della seduta dalle milizie federali di Morroni, in particolare dalla sua assessore “incondizionatamente fedele” Simona Vitali. Non è più ricomparso. Oggi o nei prossimi giorni ricomparirà sicuramente con una lettera di dimissioni. Proprio un bell’esempio ai giovani che vorrebbero avvicinarsi alla politica. Egli farà il posto a Roberto Cambiotti, noto anche come Cerchione, con cui la Giunta Morroni-Vecchiarelli-Vitali chiuderà il suo eccentrico cerchio e proseguirà la sua agonia sulla pelle di Gualdo.

Non fosse bastato questo, giunti sull’unico punto in cui era possibile riflettere ed approfondire la crisi, gli sconvolgimenti e le precarissime prospettive della Giunta, altrimenti e in precedenza, come al teatro dell’assurdo, mai menzionate, ovvero sulla verifica della permanenza degli equilibri di bilancio, il Presidente del Consiglio comunale ha scompostamente provato a sopprimere tutto il dibattito pretendendo di non far parlare il sottoscritto, il primo ad aver fatto richiesta di intervenire. Già, fascisti su Gualdo, i nervi a fior di pelle del gruppo berlusconiano non volevano che si rappresentasse la verità sulla crisi della Giunta Morroni, hanno cominciato a inveire contro il sottoscritto con un Vecchiarelli pronto ad interrompere il consiglio comunale con la scusa che l’intervento andava fuori tema, quando si sa che sul bilancio è possibile parlare di tutto, tanto più di una crisi politica che si protrae da mesi e che rischiava addirittura di pregiudicare il corso degli adempimenti amministrativi più obbligatori e stringenti tra i quali vi è l’assestamento di bilancio.

I nervi tesi hanno fatto il resto e durante l’interruzione alcuni esponenti della maggioranza hanno gettato via ogni maschera con una consigliera comunale che, nella costernazione dei cittadini presenti e al cospetto dei giornalisti ha rotto ogni freno e ha gridato: “sì sono fascista e me ne vanto, magari tornassero quei tempi”. Una così, in un’aula di un consiglio comunale della Repubblica Italiana neanche potrebbe avvicinarcisi.
Sì, proprio così, fascisti su Gualdo: ed è dunque giunta l’ora di darci un taglio e di abbandonare la timidezza delle anime belle. Questa gente è pericolosa, per la tenuta e la democrazia delle Istituzioni locali e per la nostra Città. Altro che coesione per il bene di Gualdo. La coesione è un bene prezioso solo se fondata sul confronto e sul rispetto reciproco: diventa una barzelletta, uno sproloquio, una scusa ignobile e disperata se è invece l’ultimo rifugio invocato da chi ha sistematicamente perseguito la volontà e la prassi contrarie di fuggire dal confronto e di fare da solo, in maniera saccente ed autoreferenziale, come gli aggrada, e in presenza delle voci critiche risponde con le minacce, le diffide, le censure e i colpi di coda.

E in questo, il nostro giudizio di sempre collima oramai anche con le bordate sistematiche che al Sindaco giungono da tutti i settori della sua maggioranza, compreso dal suo stesso partito, dove alcuni esponenti sono prossimi ad uscire dal silenzio e a segnalare l’impossibilità di un confronto, di una trasparenza e di una partecipazione sulle scelte per la Città.
Nell’attesa delle dimissioni del Sindaco e della Giunta, resesi obbligatorie anche dopo le oscenità di domenica, e nell’attesa che dalla crisi di questa maggioranza se ne possa definitivamente trarre ogni sua più naturale conseguenza, attesa oramai dalla stragrande maggioranza dei cittadini, Sinistra per Gualdo intende richiamare alla responsabilità e all’unità tutte le forze politiche democratiche presenti nel consiglio comunale della Città che anche ieri hanno potuto constatare e hanno finalmente stigmatizzato la conduzione sciagurata del consiglio comunale da parte del suo Presidente. 

Nel rispetto della diversità dei ruoli di ciascuna di esse, al punto in cui siamo arrivati, è necessario fare fronte comune per preservare la democrazia e l’Istituzione della massima assise cittadina e per ripristinare le sue prerogative, le sue funzioni e la sua agibilità. Ciò è possibile solo con la rimozione del Presidente del Consiglio comunale Vecchiarelli e con la sua contemporanea sostituzione. Proponiamo di presentare una nuova mozione unitaria di sfiducia nei suoi confronti in quanto è venuto ampliamente e ricorrentemente meno nella sua persona e con il suo comportamento il ruolo di garanzia che spetta ad un Presidente del Consiglio comunale.
Proponiamo che esso possa essere rivestito da un consigliere di maggioranza che abbia la capacità, il discernimento e il senso della democrazia appropriato ad un ruolo così importante ed autorevole: ci rendiamo da subito disponibili a dare sostegno e voto alle candidature di Olga Fioriti (PDL), Ennio Abbati (SMS) o Ilaria Sellani (sempre PDL).

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini


 

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