A distanza di qualche anno dalle continue e ripetute richieste e dopo l’incontro con la proprietà di “Della Ciana Cashmere” del 19 luglio scorso, incontro definito dall’azienda chiarificatore e impegnativo su molti argomenti, all’indomani dell’ennesimo comportamento di mancato rispetto dei dettami contrattuali, la FILCTEM/CGIL dice basta all’atteggiamento irrispettoso dell’azienda nei confronti dei lavoratori.

“E’ arrivato il momento che il confronto assuma una fase di discontinuità nelle relazioni - dice Renzo Basili segretario generale della FILCTEM/CGIL di Perugia - rispetto alle modalità unilaterali applicate dall’azienda che non intende rispettare il contratto nazionale del lavoro del Settore Moda e Abbigliamento, in particolare sull’orario di lavoro, nonostante gli impegni concordati con il sindacato”.

Per quanto riguarda la programmazione dell’orario di lavoro, afferma il sindacato, il principio del preavviso temporale per le variazioni è normato e la regola non può valere solo per il lavoratore, ma deve essere un principio che vale anche per l’azienda.

La programmazione d’orario la sera per la mattina successiva andrebbe esercitata, sulla base dell’art.36 del ccnl, solo in momenti di particolare urgenza di lavorazione, dopo l’accordo con le RSU/RSA, e non come regola unilaterale imposta dall’azienda. Per non parlare di situazioni ancora peggiori: non mi servi ti mando a casa a prestazione di lavoro iniziata.

In azienda per altro, prosegue la Filctem Cgil, non trova riscontro neanche un trattamento uguale per tutti sulla remunerazione dell’orario straordinario: ad alcuni viene pagato, ad altri trasformato in permessi (senza accordo sindacale), ad altri addirittura non pagato.

“In questa azienda viene attuato un modello organizzativo del lavoro non rispondente ad una Società per Azioni quale è Della Ciana Cashmere – insiste ancora il sindacato - modello che non si è sviluppato di pari passo con la modernizzazione sociale e con l’importante crescita dei volumi fatturati, ma che al contrario è rimasto imperniato su vecchie logiche che neanche le piccole aziende artigianali adottano più”.

L’idea che in nome della crisi, in questa azienda, non si sia mai concretizzata una fase di contrattazione di secondo livello aziendale con il sindacato, né su base normativa, né su accordi economici di premi di risultati aziendali, non risponde alle logiche contrattuali e alle modalità previste sulla redistribuzione degli utili aziendali, attraverso il Premio di Risultato Aziendale.

Al contrario, l’azienda tende ad inasprire quotidianamente il rapporto con i lavoratori “fino al limite della vessazione”, non considerando che il modello collaborativo, improntato sulla fiducia e sui programmi costruiti con il mondo del lavoro, garantisce in ogni luogo di lavoro il raggiungimento di importanti obiettivi.

La FILCTEM/CGIL richiama la proprietà aziendale al corretto rispetto delle regole per la garanzia dei diritti contrattuali dei lavoratori, nella chiarezza e nella trasparenza evitando inutili pressioni fuori luogo, nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici.
 

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