Meredith/ Amanda e Lele attendono fiduciosi il verdetto
PERUGIA - Amanda Knox ha trascorso la mattinata insieme al parroco del carcere e alle altre detenute per preparare la messa del pomeriggio alla quale ha poi partecipato e cantato accpompagnandosi con la chitarra; invece Raffaele Sollecito, in cella a Terni, ha studiato per il prossimo esame universitario: entrambi pero' con il pensiero gia' rivolto a lunedi' quando la Corte d'assise di Perugia pronunciando la sentenza d'appello per l'omicidio di Meredith Kercher decidera' il loro destino.
''Siamo fiduciosi'', hanno detto entrambi ai loro avvocati.
La Knox, che sta scontando 26 anni, ''e' ansiosa e agitata ma al tempo stesso fiduciosa'' ha detto l'avvocato Maria Del Grosso che l'ha incontrata. Lunedi' prima che la Corte si ritiri in camera di consiglio, Amanda fara' una breve dichiarazione spontanea. ''Ma non sta preparando alcunche' di scritto - ha rivelato il suo difensore - e tutto verra' dal suo cuore''.
''Un sabato normale - ha spiegato il parroco don Saulo - che ho trascorso con lei come con tutte le altre. Amanda e' speranzosa e molto equilibrata''. Cosa le abbia detto l'americana il sacerdote non intende rivelarlo. Ribadisce pero' che la Knox sta mostrando ''equilibrio, che non va confuso con la freddezza''. ''Amanda - ha aggiunto - ha partecipato alle attivita' senza chiedere attenzioni particolari. Ha una personalita' positiva e in questi quattro anni di carcere e' maturata''. Per lei niente visite dai parenti come previsto dal regolamento del carcere.
E lo stesso e' successo per Sollecito, condannato a 25 anni, che nella casa di reclusione di Terni si sta preparando all'orale dell'esame universitario per il quale nei giorni scorsi ha sostenuto lo scritto. Lunedi' saranno di nuovo insieme in aula per l'ultimo atto del processo d'appello.
In una Perugia che e' praticamente disinteressata al processo (pochissimo il pubblico in aula in questi mesi, cosi' come in primo grado) ma non dimentica la vittima, Meredith Kercher. ''Su tutto, prima di tutto, e fuori da ogni dubbio, c'e' il dramma di Meredith e della sua famiglia, perche' una ragazza poco piu' che ventenne uccisa in quel modo deve rimanere nei cuori di tutti noi'' ha sottolineato il sindaco Wladimiro Boccali. ''Comunque vada - ha aggiunto -, restera' il ricordo di una vicenda che ha scosso profondamente la citta'. Qualunque sia il verdetto della giustizia, del quale bisogna solo prendere atto con rispetto, resta il dolore per quattro giovani vite segnate, in modi diversi, da un fatto tragico''.
Intanto in citta' cresce l'attenzione mediatica per la sentenza che sara' trasmessa in diretta dalle principali televisioni mondiali. Oltre 400 i giornalisti accreditati e sempre di piu' i pulmini con le antenne satellitari davanti al palazzo di giustizia. Guardati con curiosita' dai passanti.
A decidere il futuro di Sollecito e della Knox saranno il presidente della Corte d'assise d'appello Claudio Pratillo Hellman, il giudice ''a latere'' Massimo Zanetti e i sei popolari, cinque donne e un uomo. Spettera' a loro stabilire se Raffaele e Amanda, che continuano a proclamarsi innocenti, devono essere condannati o assolverli.

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