La molto probabile chiusura dello stabilimento della Grifo Latte a Fossato di Vico è solo l’ultimo colpo alla economia del nostro territorio che sta già scontando una crisi senza precedenti in ogni settore. Una ristrutturazione aziendale, magari legata al periodo generale di crisi, per quanto necessaria non può non tenere conto di dove e di come si va ad intervenire; il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato, anche di quelli di più lunga durata, ed il trasferimento dei dipendenti a tempo indeterminato presso lo stabilimento di Norcia sono nient’altro che dei licenziamenti nei fatti che non possono essere lasciati passare come un normale trasferimento del sito produttivo.

Continuare ad ignorare la crisi di questo territorio, che non ha eguali in Umbria, è un atto sconsiderato e richiama alle proprie responsabilità una azienda che ha sempre sbandierato il proprio radicamento territoriale come un elemento distintivo del proprio operato; tutto questo senza considerare la perdita di professionalità che i dipendenti hanno accumulato nel corso degli anni. L’ennesimo caso di eutanasia imprenditoriale che si verifica in questo territorio non può lasciare indifferenti neanche le istituzioni locali che non debbono rassegnarsi ad un rapido declino economico e sociale come ad un fatto oramai ineludibile o peggio ancora necessario; anche dalla giusta e necessaria mobilitazione su una vicenda come quella dei licenziamenti della Grifo Latte può ripartire una fase di opposizione al declino ed al rilancio della nostra economia che ha sempre più bisogno di fatti concreti e di iniziative serie per poter tornare a vedere un futuro in fondo al tunnel della crisi.

Partito Democratico
Gualdo Tadino

 

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