Assisi/ La cultura non ha colore religioso
L'ordinanza del Sindaco Ricci riguardo alle manifestazioni, gli spettacoli e gli eventi nel nostro territorio comunale appare sconcertante.
Se è condivisibile il richiamo all'adeguato profilo culturale delle iniziative, se è accettabile ragionare sull'opportunità o meno di realizzare eventi come sfilate o concorsi di bellezza accanto a santuari, risulta però davvero indigesta la volontà - ripetuta per ben due volte - di vietare manifestazioni o spettacoli "che contrastino con i valori religiosi della Città".
Per quanto ci riguarda riteniamo che chi amministra Assisi abbia una responsabilità fortissima, perché maneggia un bene prezioso, in cui storia, arte, religione si intrecciano.
Assisi parla al mondo grazie a Chiara e Francesco, certamente, e richiama milioni di fedeli ogni anno. Ma Assisi è anche città romana, medievale e contemporanea, città laica, in cui la divisione tra potere temporale e potere religioso (quella del "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio") va ricordata sempre e rispettata.
La produzione culturale e gli eventi, nel nostro territorio comunale, va innalzata, resa all'altezza del nome di Assisi, ma il ragionamento dovrebbe essere incentrato solo ed esclusivamente sulla qualità della proposta culturale e non su distinzioni manichee tra religioso e non religioso.
Le amministrazioni comunali di Perugia e di Assisi, col contributo "bipartisan" delle forze politiche, stanno collaborando per la candidatura duale di "PerugiAssisi" a Città europea della cultura, ma ordinanze del genere non sono sicuramente utili a favorire il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo.
Lo diciamo con chiarezza, siamo d'accordo sulla necessità di puntare su eventi di "alta qualità", adeguati al nome e al ruolo internazionale di Assisi. Ma lasciamo stare altri concetti, del tutto inappropriati.
Grandi mostre, rassegne letterarie, eventi internazionali non possono essere stretti nei lacci della religiosità o meno.
Ci sono grandi pensatori e artisti internazionali, famosissimi, magari scomodi per i credenti, che in base all'ordinanza del Sindaco non potrebbero essere ospitati ad Assisi.
Non ci piace, per nulla.
Anche perché lo Spirito di Assisi, quello vero e profondo, quello laico e quello religioso, è lo spirito che toglie le barriere, invece di crearne di nuove, quello che punta all'accoglienza e al dialogo, tra mondi e culture, tra credenti e non credenti.
Simone Pettirossi
Capogruppo PD ASSISI

Recent comments
12 years 17 weeks ago
12 years 17 weeks ago
12 years 17 weeks ago
12 years 17 weeks ago
12 years 17 weeks ago
12 years 17 weeks ago
12 years 17 weeks ago
12 years 17 weeks ago
12 years 17 weeks ago
12 years 17 weeks ago