PERUGIA - ''Leggere su un autorevole quotidiano nazionale di questa mattina che l'Umbria e' la Regione in Italia con il piu' alto incremento di spesa pubblica, addirittura superando la Regione Sicilia e' uno scandalo che la dice lunga sul modo di gestire la pubblica amministrazione da parte della sinistra umbra''. Lo afferma il capogruppo del Pdl, Raffaele Nevi, facendo riferimento ai dati forniti dalla Cgia di Mestre.

''Nell'inchiesta emerge - riferisce Nevi - che negli ultimi anni le Regioni a statuto ordinario hanno avuto un incremento di spesa pubblica pari al 70,6 per cento, le Regioni a statuto speciale hanno avuto un incremento dell'89 per cento, con picchi del 125 per cento in Sicilia, 143 per cento in Umbria e 140 per cento in Emilia Romagna''.

Rendendosi anche lui conto che comunque più quanto si spende nel pubblico è soprattutto importante come si spende, ovvero se il denaro sia stato sprecato od invece sia stato impiegato per offrire magguiori servizi ai cittadini, anche Nevi deve ammettere che “E' evidente che questo dato non basta per tirare conclusioni sbrigative, perche' occorrerebbe fare una analisi della qualita' della spesa”, “ma – conclude comunque - non vi e' dubbio che non ci possiamo piu' permettere tutto cio' alla luce dei tempi che corrono''.

Insomma, ''Non e' credibile - secondo Nevi - una Regione che va a Roma a lamentarsi dei tagli del Governo e poi ha questi dati di incremento della spesa pubblica. Occorre che si cominci, come noi diciamo da anni, a discutere di un nuovo modo di gestire la pubblica amministrazione e che si abbandoni il metodo tradizionale di un pubblico che pensa a tutto, 'dalla culla alla bara', e si avvii da subito un nuovo modo di amministrare, che punti a interrompere servizi che possono essere assicurati ad un costo inferiore, e ad una qualita' maggiore, dal privato. A questo occorre aggiungere rapidamente una politica del personale che punti a ridurre i clientelismi e tagli drasticamente il numero dei dipendenti che, come dice Banca Italia, sono il doppio rispetto alla media delle altre regioni. Anche questo non possiamo piu' permettercelo. Questa per noi e' la riforma delle riforme, forse piu' importante delle pur necessarie riforme istituzionali che devono essere fatte e di cui tutti parlano. La speranza - conclude Nevi - e' che anche questi dati, e questi argomenti, entrino nel dibattito politico'.
 

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