L'appello del cardinale Bagnasco, presidente della Cei, a "purificare l'aria e non avvelenare le nuove generazioni", merita una grande attenzione soprattutto da parte degli amministratori di una città come Assisi, terra di San Francesco e dove fra poche settimane si terrà l'incontro delle religioni alla presenza di Benedetto XVI.

Chiediamo ai cattolicissimi Vicesindaco e Sindaco, Tonino Lunghi e Claudio Ricci, nonché alle autorità e alle famiglie religiose che anche da Assisi parta un messaggio di "purificazione politica", che si prendano nettamente le distanze da Silvio Berlusconi e dal suo governo, così come ha fatto il cardinale Bagnasco, e si proponga al Paese intero in occasione del 4 ottobre festa di san Francesco Patrono d'Italia, un messaggio di sobrietà, di rispetto delle istituzioni e della Costituzione, la quale all'articolo 54 recita: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con onore e disciplina...".

E' evidente che in una situazione così drammatica per il nostro Paese, dal punto di vista economico e morale, in cui aumentano a dismisura le persone bisognose, in cui le famiglie faticano ad andare avanti e in cui i tagli all'assistenza, alla sanità, all'istruzione e alla cultura sono smisurati ed eccessivi, non possiamo continuare a tollerare che il Parlamento sia quotidianamente occupato dai problemi di giustizia del Presidente del Consiglio, dei suoi ministri e dei suoi stretti alleati. Non possiamo tollerare il disdoro e il disonore che ormai sta travolgendo il nostro Paese anche al cospetto del contesto internazionale.
San Francesco disse: "Dove sono le tenebre, che io porti la luce". Da Assisi parta un messaggio di luce in un paese dove il buio della ragione e della morale rischiano di accecare le coscienze.

Carlo Cianetti

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