Galanello-PD: Nell'orvietano assistenza a rischio,convocare Ambito Locale e ASL
“L'Orvietano è uno dei territori dell'Umbria a maggiore densità di anziani over 65 e 75, ma risulta privo di strutture pubbliche di residenza sanitaria assistita e di centri per la riabilitazione intensiva: una situazione non più sostenibile che è motivo di diffusa preoccupazione tra le famiglie". Fausto Galanello, consigliere regionale del Partito democratico, lancia l'allarme sulla gestione della non autosufficienza geriatrica nel comprensorio di Orvieto ed invita la Giunta regionale "a convocare un’assemblea dei sindaci dell’ambito sociale n.12 insieme alla direzione della Asl 4 per individuare possibili soluzioni".
"In questa parte della Regione - sottolinea Galanello - risultano inadeguati anche i centri semiresidenziali, sia per anziani non autosufficienti che autosufficienti e da tempo è stato chiuso il reparto di geriatria nel nosocomio cittadino. A questo - prosegue il consigliere - si aggiunge l’incertezza sull'assegnazione al comprensorio Orvietano di un numero adeguato di autorizzazioni regionali per nuovi posti di residenza protetta".
Galanello ricorda che "le stesse associazioni di settore (Anaste, Acrit e Lega cooperative) hanno sottolineato uno stato di difficoltà, dovuto anche alla mancata ottimizzazione dei posti convenzionati e dal blocco dei ricoveri integrati". Per l'esponente del Pd, in conclusione, si tratta di "una precarietà dei servizi di assistenza che ha determinato uno sviluppo di strutture che, pur avendo l’autorizzazione del Comune, non hanno requisiti strutturali né organizzativi ed operano senza personale sanitario specializzato".




Tuesday
27/09/11
13:16
Trovo sconvolgenti gli intenti e le dichiarazioni di Galanello .
Invece di promuovere e valorizzare il lavoro di cura ed assistenza delle famiglie verso i loro cari non autosufficienti sostiene un modello che si pone l’obbiettivo di incrementare i contributi pubblici della regione alle RSA(RESIDENZE SANITARIE )
Tutta Italia sostiene l’assistenza in famiglia con i famosi assegni di cura ,voucher,assegni badante ,con lo scopo di contenere i costi generali dell’assistenza ed assicurare una migliore qualità di vita alle persone malate ,che in famiglia , nel 90% dei casi, è megliore .
I contributi che regione Umbria e comuni versano per ogni ospite in struttura vanno da un minimo di 1500/2000 euro al mese fino a 14.000 per i malati di SLA sempre al mese.
Le famiglie Umbre che accudiscono un caro gravemente malato non ricevono un centesimo se non le magre indennità d’accompagnamento dello Stato,tutte le altre regioni sostengono l’attività di cura ed assistenza in famiglia ,più economica ed umana.
Gli assegni badante ,oltretutto,favoriscono nuove opportunità di lavoro e l’emersione del badantato in nero ,il loro importo varia dai 300 euro della Basilicata ai 400/600 della Lombardia .
Gli Umbria hanno perso ogni speranza !
Tuesday
27/09/11
21:26
Ormai questa amministrazione regionale ragiona in termini di aziendalizzazione. Costi e benefici sono diventati la parola d'ordine di questa sinistra democristianizzata. L'ADISU è stata organizzata su tali principi quando esistono settori e realta in cui l'intervento dello Stato non deve assultamente ragionare in termini di profitto. Il "veltronismo" ormai ha portato ad una situazione irrecuperabile e dove i comunisti o gli ex non sognano altro che mandare le proprie figlie a studiare o lavorare a New York come le figlie di Veltroni e Dalema.