PERUGIA - “Come un bambino che smonta e rimonta un giocattolo fino a romperlo, il ministro Brunetta interviene per cancellare i certificati antimafia, considerati inutili. Questo a poca distanza dall'approvazione del nuovo codice varato in Consiglio dei Ministri che al suo interno dispone nuove e più severe regole di certificazione. Dov'era, Brunetta, al momento dell'approvazione? Non poteva esprimersi in quella circostanza?”. Paolo Brutti (Idv – Presidente della Commissione consiliare Antimafia) commenta, in una nota, le ultime dichiarazioni del ministro per la Pubblica amministrazione.

Per Brutti, “sbaglia chi tende a liquidare queste affermazioni come battute. A prescindere dall'accoglienza che avranno, le sole parole di Brunetta restituiscono vigore alle mafie oltre a screditare ulteriormente l'immagine italiana in campo internazionale. L'Umbria – continua l'esponente regionale dell'Idv -, come qualsiasi altra regione, ha bisogno di impulsi decisamente diversi ed è inutile piangere sulle infiltrazioni mafiose quando a Roma c'è chi assolve un ministro accusato di collusione con Cosa Nostra. Va aggiunto – precisa e conclude Brutti - che le esternazioni di Brunetta sono state rilasciate nel corso della presentazione del nuovo simbolo della Pubblica amministrazione, un'iniziativa di cui tutta Italia sentiva un forte bisogno”.
 

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