PERUGIA - Correggere al ribasso la soglia minima dell'indicatore Isee, ora ricompreso tra 7.500 e 23.000 euro, modificando l'articolo 2, comma 1, lettera b del regolamento di attuazione della legge regionale 13/2010 (articolo 7) che disciplina gli interventi a favore delle famiglie vulnerabili: e' quanto propone, con una mozione, il capogruppo dell'Udc in consiglio regionale, Sandra Monacelli.

L'esponente dell'Udc rileva che l'articolo 7 dedicato agli interventi per le famiglie vulnerabili stabilisce al suo primo comma che la Regione promuove forme di sostegno, anche mediante agevolazioni economiche, ai nuclei familiari che, per il combinarsi di piu' fattori, tra i quali l'elevato numero dei figli, sono vulnerabili e piu' esposti al disagio e al rischio di poverta'.

Monacelli spiega che ''vi e' un'evidente contraddizione tra le previsioni dell'articolo 7 e le prescrizioni del regolamento attuativo, consistente nel fatto che i nuclei familiari dotati di un Isee inferiore ai 7.500 euro non possano accedere ai finanziamenti previsti dalla legge 13/2010, al contrario dei single senza figli o di altre situazioni che, per la composizione del nucleo familiare, hanno una diversa incidenza nella valutazione Isee.

In ragione di cio' - aggiunge Monacelli - molte delle famiglie cui l'articolo 7 espressamente dedica forme di sostegno economico in quanto vulnerabili ed esposte al rischio di poverta' anche per la presenza di un elevato numero di figli, non potranno ottenerlo perche' paradossalmente 'troppo povere'. Quindi sono proprio le famiglie per cui la legge 13/2010 aveva concepito il sostegno in oggetto, ad essere escluse dal contributo ad esse destinato e cioe' le famiglie monoreddito e con piu' figli''.
 

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