PERUGIA - Settembre doveva essere il mese della grande svolta sul Calai secondo le intenzioni del Sindaco Morroni e secondo i suoi più vuoti, ricorrenti e ripetitivi annunci in pompa magna. Dopo i balletti e le figuracce estive dei consigli comunali aperti e disertati dalla gente, dopo l’incontro con la Presidente Marini dove si è dimostrato il sotto vuoto spinto e l’inconsistenza di fatto del progetto della Giunta gualdese per la ridestinazione del Calai, il mese di settembre è invece scivolato via seguendo il consueto copione da palcoscenico cui ci hanno abituato i berlusconiani gualdesi e verrà ricordato solo per la 34esima edizione dei Giochi de le Porte, la prima dell’Era della sabbia, l’epoca delle loro amiche Brambilla-Martini.
Nessun nuovo accordo di programma com’era nelle vanaglorie del Sindaco è dunque all’orizzonte, nessun atto concreto che ci possa dare il senso di un impegno vero e fattivo è stato posto in essere, niente più fumo negli occhi dei gualdesi, a questo punto, sarà più possibile gettare sulla questione. Solo la constatazione che laddove era nelle competenze strette e nelle possibilità concrete della Giunta, si è miseramente fallito ed è calata una cappa di oblio e di silenzio sconcertanti. Parliamo ovviamente di quei due nuovi servizi che si sarebbero già potuti e dovuti avviare proprio nella prospettiva del riutilizzo del Calai: la comunità alloggio per disabili adulti gravi per cui c’è l’autorizzazione regionale già dal luglio 2009 e il semi diurno per minori disabili previsto nella programmazione territoriale per i nuovi servizi rivolti alla non autosufficienza, per cui ci sono tuttora accantonate le risorse.
Peccato che si perda del tempo così prezioso e si accumulino nuovi ritardi che rimandano una soluzione sul Calai a tempi lontani e sempre più incerti, visto anche quello che nel frattempo accade sul fronte della crisi economica e sociale, dei tagli alla sanità e ai bilanci di Regioni ed Enti locali e del conseguente aumento degli oneri finanziari a carico dei cittadini.
La voragine di inconcludenza della Giunta Morroni è pari solo alla sua superbia e alla sua arroganza. Giunta e maggioranza hanno sempre respinto il confronto vero e la nostra disponibilità a concorrere ad una soluzione che sta a cuore a tutta la Città. Sul Calai abbiamo sempre richiamato all’unità nella trasparenza degli obiettivi, abbiamo avanzato a più riprese una proposta seria, concreta e fattibile, saremmo stati disponibili a dare battaglia e fare fronte comune ed abbiamo anche da ultimo invocato un di più di chiarimento, ma la Giunta e la maggioranza si sono prima azzuffate al loro interno ed infine sono fuggite dal confronto e dalle loro responsabilità.
Nonostante la Giunta regionale dell’Umbria abbia sempre dimostrato disponibilità e rispetto istituzionale nei confronti di una Giunta dal diverso colore politico, è giunto il momento di dire la verità: l’inconcludenza, il vuoto progettuale e la foga privatizzatrice della Giunta gualdese delle destre ci pongono fuori dall’orizzonte su cui si attestano la programmazione sanitaria regionale ed il carattere pubblico del servizio sanitario regionale. E’ proprio in questo contesto che la Giunta Morroni ha eretto il proprio muro autoreferenziale su cui sta andando a sbattere la nostra Città.
Per risolvere una volta per tutte la questione e restituire il Calai a nuova vita non servono gli infingimenti campanilistici più retrivi e le velleità privatistiche. Di questa soluzione sono nemiche sia le incompetenze dimostrate dalla Giunta sia il pericoloso isolamento politico ed istituzionale verso cui le destre berlusconiane stanno portando sempre più velocemente la nostra Città. Sì, è proprio giunto il momento di dire la verità: con la Giunta Morroni non ci sarà alcun futuro per il Calai e prima abbandona il campo e meglio sarà per Gualdo. Ed è dunque un bene che i gualdesi se ne facciano una ragione, soprattutto in relazione ad una delle questioni più urgenti e più importanti per la vita ed il rilancio della nostra Città.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini
 

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