Rinnovabili, Gualdo 2020 eccetera. Tutti i bluff della Giunta Morroni
La PDL di Gualdo Tadino parla poco e quando lo fa, fa concorrenza ai Fratelli Grimm. Sembra infatti che dal partito del Sindaco si siano oramai abbonati alla collana del piccolo favoliere, tanta è l’impudenza surreale delle loro becciafavole. In ordine di tempo, l’ultima perla è la replica al nostro allarme sulla volontà reale della Giunta Morroni di perseguire l’obiettivo della realizzazione di una, o più, centrali a biomasse.
Eccellono dalla PDL nella mistificazione del reale: se in più di due anni l’Amministrazione comunale non ha fatto niente sul fronte delle rinnovabili la colpa è della Commissione speciale che si è insediata per la prima volta nel mese di luglio, dimenticando che essa, insieme al coinvolgimento della popolazione e in un contesto di partecipazione della società civile locale, fu pretesa dalle opposizioni, dopo che si era finalmente svelata l’unica ipotesi vera su cui il Sindaco e la Giunta stavano effettivamente lavorando con il concorso progettuale del Professor Franco Cotana, quella della bioraffineria per la produzione di bioetanolo. Fu pretesa proprio per evitare altre follie e volgersi finalmente verso un cambio reale ed effettivo di passo sul versante delle politiche per il ricorso alle rinnovabili e per quegli interventi necessari ad accrescere l’efficienza ed il risparmio energetico nella nostra Città.
Crediamo che la PDL di Gualdo sia oramai in preda ad una preoccupante sindrome da sbandamento dopo che l’ipotesi della bioraffineria è stata sconfitta dall’opposizione popolare: per quanto all’epoca si fossero affrettati a negare ogni volontà ed ogni effettiva sussistenza di detta ipotesi, alla PDL vogliamo ricordare che la carta, infine e contrariamente alla loro dubbia riottosa ritrattazione, cantò, giacchè, proprio al convegno “Economia, energia, ecologia: le vere sfide per Gualdo” da noi organizzato, il titolare di una notissima azienda gualdese attiva proprio in questo settore si dolse candidamente per l’opposizione della Città alla bioraffineria e si lamentò veementemente per le conseguenti decisioni del suo consiglio comunale. Tutto con una lettera firmata di pugno, messa agli atti e consegnata ai presenti.
Il Piano energetico comunale, un copia incolla degli studi già realizzati dal CIRIAF per altri Comuni dell’Umbria, nel caso di Gualdo doveva essere il fondamento che giustificava sul piano scientifico la realizzazione della bioraffineria, come abbiamo detto fin dai primi tempi della stipula della convenzione con lo staff di Cotana. Ora che tutti hanno potuto leggere questo documento, ci si chiede a cosa ci possa servire un elenco di dati statistici e, soprattutto, se quei 23 mila euro della consulenza non potevano essere tranquillamente risparmiati.
A questo punto pare però che alla PDL, al Sindaco e alla Giunta, non siano bastate le lezioni ricevute e vogliono riprovarci con le biomasse. Le controindicazioni sono note se si pensa che, per il loro funzionamento, le centrali a biomasse necessitano di una quantità di materiale ligneo che il patrimonio boschivo o agricolo del nostro territorio non è certo in grado di garantire, pena la distruzione dell’ecosistema appenninico gualdese: bando dunque alle ciancie, sappiamo tutti che nelle condizioni date di insufficienza di materia prima, il rischio che questi impianti, una volta realizzati, brucino di tutto compresi i rifiuti è reale ed è già stato sperimentato ad altre latitudini del Belpaese.
L’orientamento della Commissione speciale del consiglio comunale su questa ipotesi di progettualità si va sempre più chiarendo ed è ostile, così come è chiaramente ostile il pronunciamento dei comitati per l’ambiente che sono stati ascoltati durante la prima fase della partecipazione. Probabilmente sta tutta qui la ragione profonda della volontà della PDL, del Sindaco e della Giunta, di voler delegittimare ed affossare l’operato di questa commissione.
La loro solitudine è tale che consigliamo di recedere da questa ipotesi e di evitare di sperperare altri denari pubblici per il progetto da commissionare al CIRIAF, un progetto che a Gualdo non si realizzerà, mai, proprio per i suoi rischi in virtù dei quali la nostra opposizione sarà ferma, rigida e forte del sostegno della generalità dei cittadini.
Si volgano invece dalla Giunta a prendere finalmente di petto la questione dell’eolico, del fotovaltaico e del solare termico, a partire, in questi ultimi casi, dall’incentivazione della riconversione degli impianti domestici ed aziendali. E’ qui la vera sfida per il risparmio energetico: puntare a far coincidere sempre più il produttore e il consumatore di energia, accorciando o sopprimendo ogni filiera. Con l’installazione di nuovi impianti, con il miglioramento dell’efficienza e la riconversione dei vecchi, con la bioedilizia. Pensate se quei 420 mila dell’I Care fossero stati utilizzati a questo fine, anziché essere gettati letteralmente ed improduttivamente dalla finestra.
Nella sua foga fiabesca posta a difesa del Sindaco e dell’assessore Pompei, la PDL ha dimenticato ed ha omesso poi che la Commissione speciale è già in grado di avanzare una progettualità, accogliendo per esempio quella proposta da Nadia Monacelli del Comitato Pro Acqua nel corso dell’ultima seduta e messa agli atti già in forma di bozza, peraltro dettagliata. Riguarda la produzione e l’utilizzo di piastrelle coibentanti in ceramica ed avrebbe la funzione di dare una svolta anche ai processi di riconversione di questo settore già trainante della nostra economia e da tempo in crisi, soprattutto sul versante delle piccole imprese artigiane. Noi ci siamo già espressi favorevolmente, aspettiamo che lo facciano anche dalla PDL e dalla Giunta, visto che quest’ultima ne aveva già intuito le potenzialità. Su quella bozza progettuale ci si potrebbe peraltro lavorare da subito, senza spendere altri soldi con il CIRIAF.
La PDL ne è impermeabile ma la forza della partecipazione che abbiamo preteso per le politiche sulle rinnovabili e per la programmazione degli interventi su questo versante è dunque stata utilissima anche per la capacità del capitale umano e culturale della nostra Città di esprimere idee e proporre progettualità anche alternative a quelle su cui continua ad ostinarsi la Giunta. Ed è utile soprattutto per conseguire quegli obiettivi che guardano alla scadenza del 2020, formalizzati nel Patto dei Sindaci e definiti nell’Action Plan redatto dal Professor Luca Gammaitoni. Se questi obiettivi non diventano priorità della mentalità comune e dell’agire dei cittadini, dei lavoratori, dei consumatori e delle imprese, il 2020 resterà solo un miraggio.
I tanti bluff della Giunta e il dibattito peloso su cui tuttora ci si attesta dalla maggioranza hanno volutamente fatto dimenticare le finalità vere e gli impegni più concreti dell’Amministrazione comunale. La scadenza del 2020 richiama infatti a dei doveri precisi la Giunta, per quello che è di sua competenza, per il raggiungimento del 20 per cento della produzione energetica da fonti rinnovabili, il miglioramento del 20 per cento dell'efficienza e un taglio del 20 per cento nelle emissioni di anidride carbonica. Crediamo che per questi obiettivi la centrale a biomasse c’entri ben poco, anzi, e per il fotovoltaico a terra Gualdo ha già dato. Oltre a puntare più decisamente sul vento e sul sole, anche arrabbiandosi con il governo ammazzarinnovabili e con una Regione “scordareccia” qualora necessario, servono invece atti immediati e conseguenti al piano d’azione proprio a questo fine adottato dal consiglio comunale. E per il raggiungimento di questi obiettivi cosa rientra nelle competenze di un Ente locale e di un governo cittadino? Tutti gli interventi possibili da mettere in campo per il risparmio energetico degli edifici e dei mezzi pubblici, tutto ciò che rientra nelle politiche urbanistiche di cui la Variante al Piano regolatore generale deve essere lo strumento programmatorio e strategico anche su questo versante, tutto ciò che è possibile fare per stimolare la riconversione ecologica dell’economia locale, tutto ciò che è necessario fare sul fronte della salvaguardia dell’ambiente e dei beni comuni, tutto ciò che è necessario fare per informare e rendere responsabili i cittadini e le imprese, le politiche della mobilità e del trasporto e una politica che spinga sulla raccolta differenziata, la riduzione, il riutilizzo e il recupero dei rifiuti. Cosa si sta facendo e si è fatto fino ad oggi, in questi due anni?
A noi pare solo chiacchere, tolto l’avvio dell’estensione della differenziata porta a porta, da tempo in programma e reso stringente dagli obiettivi imposti dalla Regione per tutti i Comuni dell’Umbria. Una novità positiva che può essere disincentivata e compromessa in partenza proprio dalla realizzazione di una o più centrali a biomasse pronte a bruciare i rifiuti e a minare ulteriormente la qualità dell’aria. Per gli edifici pubblici si sta sulla programmazione della precedente gestione, sul resto non è dato sapere. Cosa si è visto ad oggi di concretamente tangibile da questa Giunta sul fronte della green economy? La riapertura delle cave, innanzitutto, e due intenzioni solitarie: bioraffineria prima e biomasse ora.
Noi vorremmo parlare d’altro e fare di più, diversamente.
Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

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