Pari opportunità: in un volume 20 anni di storia del Centro umbro
PERUGIA - Racconta i passaggi piu' significativi della storia del Centro pari opportunita' della Regione Umbria e di quelle migliaia di donne che vi hanno trovato accoglienza e ricevuto sostegno, la pubblicazione ''Centro Pari Opportunita': 20 anni di attivita' dalla A alla Z'', presentata nel pomeriggio a Perugia nel corso di un incontro a Palazzo Donini.
All'iniziativa sono intervenute oltre all'assessore regionale, Fernanda Cecchini, le quattro presidenti che nel corso dei 20 anni di attivita' si sono succedute alla guida del Centro, Raffaella Chiaranti, Assunta Pierotti, Rita Urbani e Daniela Albanesi.
Il volume di 116 pagine - riferisce la Regione -, e' una sorta di ''vocabolario'' tutto al femminile che racchiude una parte di storia del Centro pari opportunita' in ogni lettera: si parte da A come attivita', per finire a Z che sta per zero con sottotitolo, ''Punto di partenza, nuovo inizio'', a significare che ora - e' stato spiegato -, con la legge regionale del 2009 si dara' avvio alla costituzione del nuovo Centro.
''Con questa pubblicazione abbiamo cercato di dar conto dei passaggi e degli snodi piu' significativi che hanno caratterizzato il percorso fatto dal Centro per le pari opportunita' della Regione Umbria dalla sua istituzione, nel 1987, ad oggi'' scrive nella prefazione la presidente del Centro, Daniela Albanesi. ''Durante questi anni - aggiunge - si sono prodotti cambiamenti profondi nel contesto sociale, culturale, economico, politico e vi e' stata una significativa evoluzione del quadro istituzionale e normativo, a livello comunitario, nazionale e regionale. Il processo di femminilizzazione della societa' si e' intrecciato con la ridefinizione di obiettivi e strategie della politica delle donne e con percorsi di innovazione istituzionale che hanno disegnato nuovi scenari e prospettive. Il Centro ha lavorato accentuando l'impegno per la promozione di azioni di pari opportunita' e di misure finalizzate all'integrazione dell'approccio di genere nelle politiche di governo''.
Il volume alla voce A, racconta dell'attivita' a grandi linee che il Cpo ha svolto in questi 20 anni. ''Un compito difficile - e' scritto nel testo - perche' e' stato allo stesso tempo 'luogo di donne al servizio delle donne' e riferimento autorevole per la rete istituzionale umbra e per la societa' regionale, assumendo la responsabilita' di interfaccia attraverso il quale far transitare la costruzione di nuovi segmenti di democrazia sociale e politica anche nella nostra regione''.
Il Centro quindi, ha cercato di dare una risposta avanzata - e' stato detto ancora - ai progetti di autonomia delle donne, realizzando nel tempo azioni e interventi che danno visibilita' e voce all'identita' e alla liberta' femminile. Negli anni sono stati attivati i vari servizi per le donne e gestiti dalle donne, tra questi il Telefono donna, la Biblioteca delle Donne e il Servizio Lavoro e Orientamento Formativo, ad essi si sono rivolte migliaia di donne, da quelle che vivono situazioni di violenza e maltrattamento, a quelle che si scontrano con le difficolta' di accesso o riconversione nell'ambito del mercato del lavoro, a quelle impegnate nella costruzione di percorsi di promozione, produzione e valorizzazione dei saperi e delle culture femminili.
''Il ruolo svolto dal Centro Pari Opportunita' in questi 20 anni e' stato fondamentale perche' ha sviluppato azioni su alcune questioni ritenute fondamentali per il pieno riconoscimento e valorizzazione della differenza di genere'': lo ha affermato nella circostanza l'assessore regionale Fernanda Cecchini.
''Nel corso di questi anni - ha detto ancora - il Centro ha lavorato per la parita' nella rappresentanza politica e nei luoghi decisionali, la definizione di regole che garantiscano una reale democrazia paritaria, l'iscrizione della parita' di genere tra i principi fondamentali dello Statuto della Regione Umbria. E non solo, perche' molto e' stato fatto anche per la riduzione del divario tra uomini e donne nel lavoro''.
L'assessore ha quindi sottolineato che ''nel programma di governo regionale le politiche di genere assumono un ruolo di primo piano''. ''Lo dimostra - ha aggiunto - il fatto che la presidente Marini abbia tenuto la delega in materia, proprio a configurare la volonta' di mantenere in piedi una 'rete' di promozione e valorizzazione di queste politiche''.
''Oggi - ha concluso l'assessore - il Centro nato nell'87, si trasforma perche' il Consiglio nominera' la nuova assemblea che continuera' il lavoro facendo tesoro dell'esperienza di questi 20 anni. La Giunta regionale continuera' ad essere un interlocutore positivo perche' per le politiche di genere c'e' ancora da fare. Si pensi ai casi di violenza, che ancora purtroppo, vedono protagoniste molte donne fuori e tra le mura domestiche. In questo contesto il servizio del Cpo, Telefono donna, e' stato di grande aiuto e dovra' continuare ad esserlo anche in futuro, per quelle persone che hanno cosi' trovato la forza di denunciare il problema''.

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