L'L'Idv: "Ai perugini le case della camorra"
PERUGIA - “Non ammettiamo stupori o toni rassicuranti. Come sempre accade, l'Italia dei Valori aveva lanciato in tempo utile l'allarme per gli insediamenti di Ponte San Giovanni finiti nelle mani dei casalesi ricevendo in cambio indifferenza se non addirittura dileggio”. Duro il commento di Oliviero Dottorini, capogruppo in Consiglio regionale dell'Italia dei Valori, in merito all'operazione “Apogeo” messa a segno da Carabinieri e Finanza.
“Il nostro coordinatore cittadino Granocchia denunciò subito l'insidia di un complesso del genere e abbiamo il serio sospetto che nell'hinterland perugino vi siano altri insediamenti 'a rischio' che necessitano di un presidio politico e civile molto più attento. Qui si gioca col fuoco e una regione in difficoltà come l'Umbria, poco avvezza alle logiche criminali ma incline alle 'cupole', rischia di ustionarsi seriamente senza una seria politica di controllo contro le infiltrazioni mafiose”.
A sua volta Franco Granocchia chiede che le case sequestrate vengano affidate ai cittadini bisognosi: “C'è tanta gente che non arriva a fine mese, ulteriormente massacrata dalle tasse del governo, disperata e bisognosa di alloggi. Chiediamo al sindaco Boccali, appena ciò sarà possibile, magari costituendosi parte civile in quanto Comune, di provvedere a sanare alemno in parte questo scempio restituendo ai perugini il frutto del denaro sporco della camorra. L'Italia dei Valori sta già organizzando una manifestazione perché la gente per bene si riappropri del quartiere e ribadisca il proprio no a spericolate concessioni edilizie”.

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