Isrim - Audizione dei rappresentanti dell'istituto ternano e Sviluppumbria
PERUGIA - Nella riunione odierna della Seconda Commissione consiliare, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, si è parlato del futuro dell'Isrim, l'Istituto ternano che si occupa di ricerca e formazione sui materiali speciali per il quale, dopo un periodo di crisi finanziaria, si sta ridisegnando un futuro che possa garantirne il mantenimento. La sua ristrutturazione viene seguita, per conto della Regione Umbria, da Sviluppumbria. Per la prossima settimana è prevista l'assemblea dei soci che nominerà l'amministratore unico il quale, dopo aver definito la compagine societaria, dovrà redigere un nuovo piano industriale.
“Riflettiamo sul pregresso, ma dobbiamo soprattutto ragionare su un futuro da ridisegnare che possa garantire il mantenimento dell'Isrim, un Istituto che fa ricerca, utile ed importantissimo per i servizi che può offrire, a costo reale, alle nostre imprese”. È quanto ha sottolineato il direttore di Sviluppumbria, Vinicio Bottacchiari nel corso dell'audizione di stamani in Seconda Commissione, convocata dal presidente Gianfranco Chiacchieroni per approfondire la conoscenza sullo stato dell'Isrim (Istituto superiore di ricerca e formazione sui materiali speciali) a cui hanno partecipato il vicepresidente dell'Istituto, Paolo Boccanera insieme al direttore generale Daniela Rossi.
Dopo aver accantonato l'ipotesi della messa in liquidazione dell'Istituto grazie a nuove commesse da parte di soggetti pubblici e privati, è stata convocata per la prossima settimana l'Assemblea dei soci chiamata a nominare l'amministratore unico che avrà il compito di definire la compagine societaria, oltre quello di redigere un nuovo piano industriale.
L'Isrim, che ha un mercato per il 40 per cento regionale, 60 per cento extraregionale - è stato spiegato nel corso dell'audizione -, nasce con una logica funzionale legata all'utilizzo di risorse comunitarie, in sostanza un centro ricerche al servizio degli interessi del territorio.
“L'Isrim – ha detto Rossi - svolge attività di ricerca applicata, si tratta di una struttura che opera a metà strada tra Università e imprese. L'obiettivo è quello di avvicinare sempre più l'attività scientifica al mondo industriale. L'attività inerente i servizi per piccole e medie imprese copre il 50 per cento del fabbisogno finanziario dell'Istituto”.
L'Isrim ha 30 dipendenti dei quali 26 laureati (di cui 25 ricercatori) e 4 amministrativi. L'attuale compagine societaria è composta da 30 soci di cui 20 con “quote significative”, 10 con “quote marginali (Enti e Istituti)”. La proprietà è al 65 per cento dei privati, 35 per cento pubblica.
Raffaele Nevi (capogruppo PdL) promotore dell'audizione, a margine dell'incontro ha detto che “siamo di fronte ad una realtà che va ristrutturata e riorganizzata. Un realtà importante che merita di essere seguita attentamente, accompagnandola verso fette consistenti di mercato. Auspichiamo che la Regione segua questo percorso anche per salvaguardare i dipendenti dell'Istituto, personale qualificato con esperienza nel settore della ricerca, dell'innovazione. Attraverso Sviluppumbria – ha concluso - la Regione sta mettendo in atto un percorso per utile per definire meglio la mission, il piano industriale e per allargare la compagine sociale, fattore necessario per garantire il futuro dell'Istituto”.
Gianfranco Chiacchieroni (Pd – presidente Seconda Commissione ): “Bene l'impegno di Sviluppumbria che, per conto della Regione sta accompagnando la ristrutturazione dell'Isrim soprattutto nell'ampliamento dell'assetto societario, attraverso nuovi soci rivendendo al contempo il ruolo e gli impegni di coloro che rimarranno. È necessaria la definizione delle aree di business. Importante – ha sottolineato - è la concertazione (richiamata nel corso dell'audizione dal consigliere del Pd, Lamberto Bottini) della filiera dei poli di innovazione che può diventare uno scenario fondamentale per la ristrutturazione di Istituto”.

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