Il consigliere regionale del Pd, Andrea Smacchi lancia l’allarme sul “rischio di proliferazione di enti sovraccomunali, prevista nel disegno di legge costituzionale del Governo, che rischiano di annacquare la riforma sulla semplificazione”.

Per Smacchi “dietro al trucco dell’abolizione delle Province, si nasconde l’insidia di un nuovo moltiplicarsi di enti intermedi e di corrispettivi soggetti amministrativi che si andrebbero abbondantemente a mangiare il
risparmio derivante dal venir meno delle Province stesse, il più classico degli specchietti per le allodole dal quale i cittadini non trarranno nessun giovamento né sul versante economico né su quello dell’erogazione dei servizi. L’approvazione all’unanimità della legge sulla semplificazione amministrativa e normativa dell'ordinamento regionale e degli enti locali territoriali umbri - osserva il consigliere regionale - si pone come obiettivo la riduzione del 25 per cento del carico burocratico regionale e un risparmio, per cittadini e imprese, stimato intorno al 2 per cento del Pil umbro e fornisce una chiara risposta riguardo la volontà del Consiglio regionale di procedere con le riforme.

Proprio per questo – spiega Smacchi - ritengo che le riforme vadano affrontate nei tempi e nei modi giusti per evitare di commettere qualche scelta poco lungimirante come, ad esempio, la decisione di attribuire le competenze della Valutazione ambientale strategica (VAS), attualmente detenute dalle Province, ai Comuni che rappresenta forse l’elemento più critico e discutibile del provvedimento. Il Comune, con la riforma, - spiega - ricoprirà le due figure di base del procedimento di Vas,
ovvero sarà contemporaneamente Autorità procedente e Autorità competente, cioè sarà il Comune stesso che potrà redigere i propri piani e strumenti urbanistici attuativi oltre a valutarne direttamente la propria compatibilità ambientale e gli effetti incidenti sull’ambiente”.

Smacchi è convinto, quindi, che “le Province siano gli Enti che possano offrire le maggiori garanzie per i cittadini sulla qualità del piano rispetto all’ambiente e al territorio, garantendo il principio di imparzialità e terzietà per le valutazioni ambientali previsto dalla Direttiva Comunitaria 2001/42/CE e dal DLg.152/2006. L’attivazione di una sola conferenza dei servizi che coinvolga tutti i soggetti interessati a definire i piani attuativi per le aree sottoposte a vincolo paesaggistico, e la riassegnazione delle funzioni in materia di Vas alle Province che hanno dimostrato di avere adeguate competenze di 'area vasta' rispetto ai piccoli Comuni che non hanno strutture tecniche adeguate, né idonee professionalità per svolgere anche il ruolo di Autorità competente per la Vas, sono i primi problemi da affrontare e risolvere”.

“A breve – continua Smacchi - le Province chiuderanno i servizi che si occupavano di Vas e, rispettando il dettato della legislazione regionale, riconsegneranno le funzioni ai Comuni che si troveranno in un a situazione di totale impotenza a fronte di precise e pressanti richieste dei cittadini. Per questo – assicura il consigliere del Pd -, mi farò promotore di un disegno di legge che riproponga all’attenzione del Consiglio regionale i provvedimenti che possono ulteriormente semplificare e accelerare gli iter burocratici delle autorizzazioni, utile, da un lato, per rendere i servizi offerti i migliori possibili, dall’altro per scongiurare provvedimenti eterogenei che i Comuni, anche confinanti fra loro, potranno assumere, al contrario delle Province – conclude - che hanno sempre adottato decisioni conformi e coerenti con il quadro generale”.

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