SPELLO - Fronte comune dell’Italia centrale, unitamente alla Lombardia, sul problema della caccia in deroga. L’occasione per “coalizzarsi” è offerta dalla seconda edizione del “Weidmanns’heil! – Salve uomo del bosco”, in corso di svolgimento in questo fine settimana a Villa Fidelia di Spello. Su iniziativa della Provincia di Perugia, per volontà in particolar modo dello stesso presidente Marco Vinicio Guasticchi e del consigliere delegato alla programmazione faunistica Franco Granocchia, per il secondo anno consecutivo Istituzioni, associazioni venatorie, Atc e semplici appassionati si sono dati appuntamento per parlare di attività venatoria, tradizioni e prospettive, con particolare riguardo alla caccia di selezione.

Ma quest’anno il momento a cui si attribuisce maggiore importanza, per i risvolti politico-venatori che ha, è la tavola rotonda a cui si è dato vita questa mattina per parlare di applicazione della “Direttiva Uccelli” e delle prospettive delle “deroghe”, annosa e controversa questione, che vede alcune regioni del nord Italia sottoposte a procedura di infrazione. Il cuore del problema consiste nella determinazione della cosiddetta “piccola quantità”.

“Posizioni di inutile protezionismo – è opinione degli organizzatori - diventano e possono diventare causa di danno al mondo agricolo, come nel caso dello storno, mentre diventano perdita di patrimonio culturale legato alle tradizioni locali dell’attività venatoria, come nel caso del fringuello o altri piccoli uccelli le cui popolazioni hanno uno status ottimale compatibile con l’applicazione della Direttiva stessa, come oramai è largamente dimostrato e riconosciuto”. Come spiegato dal consigliere Granocchia e dal responsabile del Servizio Gestione faunistica della Provincia di Perugia Lino Volpi, l’intento della tavola rotonda di oggi è quello di creare un nucleo operativo di riferimento per l’Italia centrale, che contribuisca ad individuare nuove e alternative metodologie di calcolo per determinare la cosiddetta “piccola quantità” prevista dalla Direttiva uccelli, per l’applicazione delle deroghe, avvalendosi della collaborazione degli Osservatori Faunistici Regionali. “Abbiamo voluto chiamare grandi esperti – ha spiegato Granocchia - per aprire un forte dibattito per affrontare una volte per tutte il problema delle deroghe, attraverso un approccio scientifico. L’Italia mediana, compresa la Lombardia, deve far fronte comune, forte di prove scientifiche. Vogliamo dimostrare, per esempio, che il fringuello da noi si ferma e nidifica e quindi può rientrare nel meccanismo delle deroghe, come pure altre specie. Le associazioni venatorie devono sostenere questa battaglia, perché i cacciatori, oggi fortemente divisi, meritano qualcosa in più.

Vogliamo in sostanza superare l’attuale normativa. L’Europa ci sta guardando con attenzione tanto che la Commissione Europea ci ha invitato a farle pervenire i risultati di tale incontro. Non vogliamo essere le Cenerontole d’Italia e, poiché siamo ancora terre ricche di cacciatori, vogliamo lanciare un segnale forte”. Il “Weidmanns’heil!” è stato aperto ieri pomeriggio dal presidente Guasticchi che, presso la Palazzina di Villa Fidelia, ha inaugurato l’esposizione di trofei di caccia e la mostra di pittura “Carte dipinte” composta da opere di Barbara Novelli. Sempre nella giornata di ieri è stato aperto al pubblico, presso la Limonaia, il diorama naturalizzato con fauna locale e alpina allestito dall’Associazione tassidermisti italiani.

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