Manovra/ Continua la mobilitazione della Cgil dell’Umbria
PERUGIA - Continuera' nei prossimi giorni la mobilitazione della Cgil dell'Umbria contro la manovra del Governo, definita dal sindacato "iniqua, ingiusta e che penalizza gravemente i diritti del mondo del lavoro, cancellando sostanzialmente la contrattazione collettiva e lo Statuto dei diritti dei lavoratori".
Il 15 settembre la Cgil sara' presente all'assemblea indetta dall'Anci, che si svolgera' alla Sala dei Notari di Perugia per manifestare contro "l'inusitato attacco che si e' sviluppato contro il ruolo e le funzioni delle autonomie locali". Verranno organizzati in Umbria, inoltre, sit- in, in concomitanza con il voto di fiducia alla Camera dei Deputati, e, tra ottobre e dicembre, tre grandi manifestazioni.
Infine l'Umbria sara' fortemente presente alla mobilitazione di fine anno con al centro il lavoro. "L'Umbria - ricorda il segretario regionale della Cgil, Mario Bravi -, e' fortemente colpita dalla crisi industriale e dall'esigenza di costruire un piano per l'occupazione giovanile. Lo testimoniano le vicende della Basell, della Thyssen di Terni, dell'Antonio Merloni di Nocera Umbra e i fenomeni recenti dell'allargarsi del perimetro della crisi industriale, evidenziato dalle vertenze della Trafomec di Tavernelle, della Sirap-Gema di Corciano e della Ims di Spoleto".
"La battaglia della Cgil contro questa manovra si sviluppera' oltre che sul piano della mobilitazione anche su quello del ricorso giudiziario, a partire dal coinvolgimento di tutti i livelli giurisdizionali fino alla Corte Costituzionale. Deve essere chiaro a tutti che occorre cancellare l'art. 8 della manovra, che e' gravemente lesivo della contrattazione e dei diritti dei lavoratori. La mobilitazione continuera' fino a che tale articolo non verra' cancellato senza alcuna ambiguita' e con estrema chiarezza, nella consapevolezza che l'accordo del 28 giugno tra le parti sociali costituisce un punto avanzato delle relazioni sindacali, e che questo accordo va difeso e non stravolto, in quanto rappresenta uno strumento di tutela per i lavoratori".

Sunday
11/09/11
15:19
E' come pensavo: per fare i sindacalisti non è sufficente essere Bravi si deve essere Bravissimi e sopratutto non si deve rispondere a logiche di partito o di corrente,ma solo ed esclusivamente agli interessi dei lavoratori, e sopratutto si deve essere in buona fede.
Dopo il direttivo nazionale, anche la CGIL regionale prende posizione: la mobilitazione continua, contro l'articolo 8 e in difesa dell'accordo del 28.
Io, certamente sbagliando, ho scioperato e credevo di scioperare contro entrambe, anche perchè mi attendo che la CGIL, in ossequio al proprio statuto, porti l'accordo nelle assemblee lasci agli iscritti di valutare se l'accordo è sottoscrivibile.
Ma venendo al dottor Bravi egli asserisce, come la Camusso e Bersani che : "Deve essere chiaro a tutti che occorre cancellare l'art. 8 della manovra, che e' gravemente lesivo della contrattazione e dei diritti dei lavoratori. La mobilitazione continuera' fino a che tale articolo non verra' cancellato senza alcuna ambiguita' e con estrema chiarezza, nella consapevolezza che l'accordo del 28 giugno tra le parti sociali costituisce un punto avanzato delle relazioni sindacali, e che questo accordo va difeso e non stravolto, in quanto rappresenta uno strumento di tutela per i lavoratori".
Dunque, secondo questi insigni rappresentanti del mondo del lavoro, l'articolo 8 della manovra è tutt'altro dell'accordo, il primo lede i diritti dei lavoratori mentre l'accordo,questi diritti li esalta.
Non resta che comparare le due cose per essere certi della veridicità dell'asserzione,oppure e sarebbe dolorosissimo ,della malafede di questi rappresentanti.
L'articolo 3 dell'accordo recita " La cntrattazione Collettiva aziendale si esercita nelle materie delegate, in tutto o in parte dal CCNL o dalla legge"
L'articolo 8 ( della manovra aggiuntiva )è quella norma ( voluta da Marchionne e company ) che rende possibili deroghe alle leggi nazionali sul contratto di lavoro per gli accordi aziendali e territoriali, comprese quelle sui licenziamenti. E' nell'articolo 8 che c'è l'elenco delle materie che la legge delega alla contrattazione aziendale, sostanzialmente svuotando la contrattazione nazionale.
Negli atti parlamentari relativi alla manovra aggiuntiva alla pagina 27 (relazione all'articolo 8 ) si dice (...) "Valutato positivamente il nuovo assetto della rapprentanza e della efficacia dei contratti collettivi aziendali condiviso tra le parti sociali con l'accordo del 28 Giugno 2011, l'articolo 8 del decreto RICONOSCE ALTRESI' FORZA GIURIDICA GENERALE AI CONTRATTI COLLETTIVI AZIENDALI VIGENTI,APPROVATI E SOTTOSCRITTTI PRIMA DELL'ACCORDO INTERCONFEDERALE DEL 28, A CONDIZIONE CHE SIANO STATI APPROVATI CON VOTAZIONE A MAGGIORANZA DEI LAVORATORI" .
La premessa all'articolo 8 è stato l'accordo interconfederale del 28, non lo dico io lo dicono i relatori all'articolo 8.
Ritengo peraltro grave che si enfatizzi il vslore dell'accordo inteconfederale del 28, anche perchè non solo svuota il valore del CCNL, ma interviene per sottrarre ai lavoratori la sola arma che avevano ;lo sciopero.
L'articolo 4 ci dice che gli accordi "VINCOLANO TUTTE LE ASSOCIAZIONI FIRMATARIE DEL PRESENTE ACCORDO INTERCONFEDERALE OPERANTI ALL'INTERNO DELL'AZIENDA SE APPROVATI DALLA MAGGIORANZA DEI COMPONENTI DELLE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE ELETTE SECONDO LE REGOLE VIGENTI" Insomma secondo Bravi (non Bravissimi) questo omicidio della democrazia nei posti di lavoro è :" un punto avanzato delle relazioni sindacali, e che questo accordo va difeso e non stravolto, in quanto rappresenta uno strumento di tutela per i lavoratori".
Ha ragione, per lui ,funzionario dirigente di un'organizzazione di lavoratori deve essere una noia bestiale sottoporre al giudizio dei lavoratori le scelte che poi ricadranno sulla loro vita, forse secondo il segretario regionale gli iscritti non sono in grado di interpretare la realtà e di decidere in maniera coerente con i loro interessi, purtroppo l'accordo viola i principi di democrazia che stanno alla base della CGIL e mi domando perchè si sia potuto andare palesemente contro lo stesso statuto deprivando i lavoratori dell'ultima parola.L'ACCORDO AMMAZZA LA DEMOCRAZIA NEL MONDO DEL LAVORO, NON POSSO CREDERE CHE SIATE COSI' FESSI DA NON CAPIRLO,NON MI RESTA CHE PENSARE ALLA MALAFEDE.
iL MASSIMO è RAGGIUNTO DALL'ARTICOLO 6 le clausole di tregua sindacale (DIVIETO DI SCIOPERO), se queste sono le premesse,penso che non ci sia alcuna ragione per fare altre iniziative sarebbero solo una inutile perdita di tempo, come credo sia stato il giorno di aciopero, una perdita di salario per chi lavora una vetrina per voi e per la giunta regionale e perfino per il pd
Sunday
11/09/11
21:51
VIETATO CRITICARE LA CGIL. Caro direttore Pierucci, ora dovrai oscurare anche il profilo di Giorgio Sgarzi così come hai già oscurato i profili di Ho Chi Minh e Cippalippa perché hanno osato parlare dell'atteggiamento ambiguo e contraddittorio dei politicanti della CGIL. Giorgio Sgarzi, come al solito, ha centrato perfettamente la palese incoerenza della CGIL per cui mi attendo la sparizione del suo profilo. Peccato Giorgio, non dovevi criticare la CGIL e ora la mannaia di Pierucci si abbatterà su di te.
Sunday
11/09/11
22:06
I lavoratori ora sono veramente nella merda ed indifesi. La rappresentatività la decide il governo ed un sindacatino ad uso e consumo, che possa sostituire CISL e UIL, si può sempre inventare. Il fatto che si supera la contrattazione nazionale per rimandare la definizione degli accordi a livello aziendale mette sotto scopa i lavoratori che, se votano contro i padroni stile marchionniani, possono essere licenziati in tronco. Infine il vero problema è che le amministrazioni pubbliche, comprese quelle governate dalla sinistra, sono al servizio a tempo pieno dei padroni della FIAT, delle Banche e di tutto il "clero" apostolico romano.
Sunday
11/09/11
23:12
Caro Jordan, io non ho eliminato nessun profilo, mi sono limitato, qualche rara volta, a cassare commenti di cattivo gusto, anche perché, me lo consentirai, credo di essere nel pieno diritto di esercitare una sorta di "legittima difesa" poiché le querele fioccano poi sulle spalle del direttore responsabile e non su quelle di chi, come te, si nasconde dietro un comodo pseudonimo. Giorgio Sgarzi, che comunque ha il buon gusto di non "camuffarsi", può stare dunque tranquillo: se continuerà ad usare un linguaggio corretto potrà sostenere le tesi che vuole senza essere sottoposto ad alcuna "censura". Eugenio Pierucci
Monday
12/09/11
18:51
"Ma mi faccia il piacere" Pierucci avrebbe detto Totò, pseudonimo dietro cui si celava pavidamente il principe De Curtis di Bisanzio.
Abbia almeno il coraggio di dire la verità. Lei non si "camuffa" ma non dice il vero quindi le consiglio di "camuffarsi" e di essere più veritiero. Ho parlato con entrambi i "vili" cospiratori Ho Chi Minh e Cippalippa ed entrambi mi hanno assicurato di non riuscire più ad utilizzare il loro profilo per accedere ad Umbria Left perché lo stesso risulta bloccato. Non credo (e ricordo bene per aver anch'io più volte partecipato alle loro discussioni) di aver mai assistito a commenti, dei predetti "vili", passibili di querela. La verità è che le opinioni non sono sempre gradite soprattutto quando si mette il dito in certe piaghe. E lei Pierucci, lo ammetta, ha solo leggermente ceduto di fronte ai mal di pancia di certa "gentucola" (mi consenta il neologismo) che da troppi anni pratica la nobile arte sindacale.
Jordan il Vile.
p.s. io, ovviamente, non voglio crearle alcun tipo di guaio caro Pierucci per cui, se lo ritiene, mi oscuri pure e non farò polemica alcuna. Sopravviverò.
Monday
12/09/11
21:28
Caro amico, c'era uno che aveva sempre ragione e sappiamo che fine ha fatto. Contento tu! Io ho chiuso, quello che avevo da dire l'ho detto. Pierucci
Tuesday
13/09/11
06:44
Pierucci dica la verità: perché ha oscurato i profili di quei due? Non pretendo la ragione ma la verità. Tutto qui.
Tuesday
13/09/11
20:46
Gentile Direttore o Sigg. della Direzione,
questa discussione sta prendendo una brutta piega. Il Sig. Jordan muove accuse gravi. Per la buona pace di tutti è il caso che qualcuno di Voi intervenga per fare chiarezza: i profili di quei due Sigg. sono stati oscurati/bloccati a causa di pressioni 'esterne'? Attendo risposta e porgo cordiali saluti.
Tuesday
13/09/11
20:49
Tral'altro, mi permetta di aggiungere, la risposta che Lei dà con chiaro riferimento biblico, oltre a essere di cattivo gusto è anche fuori contesto. Si rifaccia, La prego.
Tuesday
13/09/11
22:06
Cari "amici", dò il benvenuto all'ultimo arrivato nel gruppo degli anonimi. Allora è un vizio! Credetemi, quando a suo tempo aprii il mio profilo non mi sfiorò minimamente l'idea di usare uno pseudonimo: la cosa è totalmente lontana dal mio modo di pensare, visto che quando interloquisco con qualcuno sono abituato a metterci la faccia. Quindi è per me estremamente imbarazzante continuare a "dialogare" con degli sconosciuti che si credono spiritosi allorché giustificano una scelta non proprio limpida, il che potrebbe giustificare il sospetto di avere di fronte dei provocatori ben organizzati, magari di orientamento politico completamente diverso da quello che apparentemente professano, e che agiscono solo per recare disturbo. Anche per questo mi rifiuto, dunque, di continuare a prestare il fianco a questa manfrina. Riprenderò eventualmente questo dialogo quando e se i mei interlocutori avranno la compiacenza di qualificarsi per quello che sono veramente: nomi e cognomi, prego. Eugenio Pierucci
PS - Un avvertimento: poiché non posso permettere nessuna azione di sabotaggio nei confronti di questo giornale, va da sè che se questa squallida storia dovesse continuare, allora sì che mi vedrei costretto a mettervi fine oscurando per davvero i profili dei "disturbatori organizzati".
Ultima cosa, per quello che ha tanto buon gusto, ma che non ha capito un bel niente: veramente io intendevo riferirmi a Mussolini che credo non abbia alcun rapporto con la Bibbia. Se ci sarà un'altra occasione cercherò di spiegarmi meglio, visto che da solo non ci arriva. Un po' di modestia non guasterebbe.
Tuesday
13/09/11
22:43
Pierucci faccia una cosa molto più semplice: dica il perché ha oscurato quei due "pericolosi nemici di classe". Ma chiederle il motivo di questo suo gesto significa sabotare il suo giornale? Su, non esageri. Risponda e basta.
Wednesday
14/09/11
17:35
E la Madonna!!! Stia calmo. Mussolini non aveva sempre ragione, come Lei sostiene, Mussolini voleva avere sempre ragione. O si è espresso male, provocando l'equivoco, oppure il richiamo al Duce non è stato per nulla casuale perchè, se è vero che ha oscurato quei profili di cui si parla, Lei con Mussolini ha molto in comune. Passo e chiudo.
Wednesday
14/09/11
18:02
Lasciate momentaneamente stare il direttore Pierucci che devo scrivergli qualcosa io... :) ...
Eugenio, mi sorprende che la testata on line che dirigi - in genere attenta alle questioni della democrazia e del pluralismo - non abbia pubblicato la posizione della Federazione della Sinistra e di uno tra i più importanti costituzionalisti che ci sia in circolazione , Gianni Ferrara, sui quesiti referendari promossi da Veltroni,Di Pietro e Vendola per abrogare la vigente legge elettorale. Mi riferisco ai quesiti referendari costruiti per tornare al "mattarellum" , ossia quel sistema definito decettivamente, "antiporcellum"...ma che il Prof Gianni Ferrara definisce "il fratello gemello del "porcellum". A mio modesto parere la questione è attuale e centrale.
Riporto qui di seguito l'articolo di Gianni Ferrara comparso sul numero del Manifesto di ieri, con richiesta di pubblicazione. Ti ringrazio in anticipo. Paola Bianchi.
"La mistificazione della democrazia
di Gianni Ferrara
C'è un falso nell'attività pubblica che il codice penale ignora. È il falso nella comunicazione politica. Ha da sempre influito sulla vita politica italiana ma col berlusconismo la ha pervasa. Ora però da fonte diversa se ne sta praticando uno gravissimo di falsi a danno della fede pubblica, degli elettori, della democrazia italiana. A commetterlo sono i promotori dei referendum elettorali che strombazzano la loro avversione al porcellum ma mirano a restaurare il fratello gemello: il mattarellum. Sostengono che così, da una parte, sarà eliminato lo sconcio del "premio di maggioranza" che, in realtà, è attribuito alla minoranza più consistente trasformandola in maggioranza e, d'altra parte, sarà restituito agli elettori il potere di scegliere i loro rappresentanti.
Mentono. Innanzitutto perché quesiti referendari volti a determinare precisamente, chiaramente, nettamente l'eliminazione dei vizi del porcellum c'erano. Erano stati proposti nel giugno scorso. Ma furono combattuti con furioso accanimento e con sciagurato successo proprio dai promotori dei referendum "pro mattarellum" inventati appunto per ostacolare una campagna referendaria che con quei quesiti, una volta approvati, avrebbero capovolto il porcellum da maggioritario in proporzionale. La restaurazione che si tenta col mattarellum è invece diretta proprio a riaffermare il sistema maggioritario di elezione, a garantirlo, consolidarlo, perpetuarlo.
Al di là dei moltissimi e fondatissimi dubbi sull'ammissibilità di tali referendum, alla stregua della giurisprudenza della Corte costituzionale in materia, va detto, nel merito, che i promotori dei referendum "pro mattarellum" mentono quando dicono di voler eliminare il meccanismo che trasforma la minoranza in maggioranza. Mentono perché mirano a resuscitare un sistema che, pur attribuendo un quarto dei seggi col metodo proporzionale, per gli altri tre quarti, è maggioritario con collegi uninominali. Questo, tra quelli esistenti, è il sistema elettorale che determina il massimo di distorsione degli effetti collegabili alle pronunzie del corpo elettorale. Eleggendo un solo parlamentare per collegio, cioè il candidato che abbia ottenuto un voto in più di ciascuno degli altri, conferisce un premio implicito ma sicuro a tale candidato, un premio che, paradossalmente, è direttamente proporzionato al numero dei voti ottenuti ... dagli altri candidati. Nullifica così il diritto universale ad essere rappresentati in Parlamento perché esclude dalla rappresentanza quegli elettori che non sono stati capaci di ... indovinare, collegio per collegio, quale dei candidati avrebbe ottenuto quel voto in più che lo avrebbe fatto eleggere.
Si consideri soprattutto che si tratta di elettori che non si riconosceranno nel rappresentante in Parlamento del proprio collegio, per tutta la legislatura, e magari legislatura per legislatura. Con conseguenze irreparabili sulla consistenza, l'effettività, la credibilità dell'eguaglianza politica, cioè sul principio fondante della democrazia. Ma, come ogni sistema elettorale della specie cui appartiene, il mattarellum può produrre addirittura un risultato complessivo rovesciato rispetto al voto della maggioranza degli elettori, il risultato cioè che la maggioranza dei seggi parlamentari risulti eletta dalla minoranza degli elettori, stante l'ineguale distribuzione delle scelte politiche tra le componenti geografiche del corpo elettorale. In Inghilterra è accaduto più volte. Non è vero, comunque, che il mattarellum, contrariamente al porcellum, esclude premi. È vero che li occulta. In tutte e tre le elezioni svoltesi con detto sistema (1994, 1996, 2001) il premio c'è stato ed è stato sempre superiore al 10 per cento dei seggi.
Non è vero neanche che, come raccontano i promotori del referendum, col mattarellum è l'elettore che sceglie l'eletto. A sceglierlo invece sarà il leader del partito del candidato che, come è a tutti noto, provvederà a destinare nei collegi "sicuri" i candidati che vuol fare eleggere. Così come sceglierà quelli della quota proporzionale collocandoli nei primi posti della lista bloccata. Le somiglianze tra mattarellum e porcellum sono enormi, impressionanti. Non vederle o tacerle provoca domande sconvolgenti.
Una maggioranza parlamentare così fatta quale autonomia potrà mai avere nei confronti di un tal leader diventato premier? Di quanto potere disporrà questo premier? L'esperienza dei governi Berlusconi non ha insegnato nulla? A quale sistema politico mirano i referendari-maggioritari? Militano, in gran parte, nel Partito democratico, e si lasciano incantare da chi sdottoreggia che le elezioni servono a scegliere non la rappresentanza parlamentare, non il tramite dei titolari della sovranità e i suoi mandatari in Parlamento, ma chi deve governare disponendo nelle due Camere dei propri addetti alla traduzione in leggi dei suoi comandi. Si associano Idv e Sel miranti solo ad estorcere la leadership al partito maggiore della coalizione cui vogliono partecipare mediante quella pura mistificazione della democrazia che è la elezione primaria.
La personalizzazione del potere è diventata quindi l'ideologia comune al centrodestra e al centrosinistra? Rinnegare la democrazia rappresentativa a favore dell'assolutismo elettivo è il nuovo credo di questo Paese? Insomma, una volta sconfitto Berlusconi, il berlusconismo trionferà condiviso?
La prospettiva che si annuncia è questa. Rivelarla, denunziarla è doveroso."
da il Manifesto del 13/09/2011
Wednesday
14/09/11
18:45
Cara Rosaluu, non avremo ripubblicato l'articolo che ci segnali, ma è inesatto affermare che Umbrialeft non ha riportato le posizioni della Federazione della Sinistra riguardo al referendum sul "Porcellum". Forse ti sarà sfuggito, ma il 4 settembre scorso (ovvero appena 10 giorni fa, dunque con buon anticipo rispetto alla pubblicazione sul Manifesto dello scritto di Gianni Ferrara)avevamo ripreso integralmente da "Liberazione" questo articolo: Il “Mattarellum” non è migliore del “Porcellum”, nel quale si spiegavano ampiamente le ragioni di chi è contrario alla raccolta delle firme e si ribadiva l'adesione del Prc alla proposta Passigli. Come vedi non c'è solo "Il Manifesto" dal quale trarre ispirazione. Cari saluti, Eugenio Pierucci
Wednesday
14/09/11
20:13
Caro Eugenio,
devo correggerti. L'articolo pubblicato su mia segnalazione (altro commento in calce, se non sbaglio) , era del compagno (che peraltro stimo molto) Gianluigi Pegolo, dirigente nazionale del Partito della Rifondazione comunista.
Venerdì scorso è uscito un comunicato della Federazione della Sinistra in proposito, che è cosa diversa da Rifondazione, anche se rifondazione ne fa parte.
Ieri è uscito un contributo pregevole di un grande costituzionalista , Gianni Ferrara. Non si tratta di un articolo di un giornalista del Manifesto e credo che l'omissione sia di non poco conto.
Dopodiché mi pare che il Manifesto ed una sua certa componente sia fin troppo rappresentata qua. Noto ad esempio che pubblicate tutti i contributi della discussione aperta dalla Rossanda, alcuni dei quali troppo "movimentisti", radicaleggianti e francamente velleitari ...
Diversamente - tornando a Liberazione, edizione di oggi - mi pare non sia stata pubblicata una interessante intervista all'economista Emiliano Brancaccio dall'approccio po' più concreto (pubblicata in seconda pagina).
Cordiali saluti,
Paola Bianchi
Wednesday
14/09/11
20:34
Cara Paola, ti ricordo che Umbrialeft è una testata regionale che ha come missione principale quella di trattare le vicende umbre. Insomma è principalmente una pubblicazione di carattere informativo e non una rivista "ideologica" riservata ai grandi dibattiti. Ed inoltre, come tu ben sai, a lavorarci siamo in quattro gatti e quindi, anche con tutta la buona volontà, non possiamo arrivare a tutto, neanche con il copia-incolla. Modestamente cerchiamo di fare del nostro meglio e spero vorrai perdonarci qualche "buco". Cari saluti, Eugenio Pierucci.
Wednesday
14/09/11
20:42
Comunque caro compagno, ti restano giusto altre due settimane di fastidi sulla questione del referendum.
Se dovessero raccogliere le firme per il ritorno al Mattarellum - per quanto piace questo sistema elettorale a certi partiti ultracompatibili con la macelleria sociale - non credo che il parlamento aspetterebbe il pronunciamento popolare (re melius perpensa,la "gente" potrebbe cambiare idea) . Approfitterebbe dell'eventuale bagno di firme per "generare" subito una legge elettorale su quella falsariga... e allora "ciao ciao" "sbilanciamoci", edilizia residenziale pubblica, piano delle piccole opere, superamento del "digital divide" etc etc
Un abbraccio Eugenio. Mi dispiace che tu debba prenderti polpette per altri, visto che la censura non è il tuo stile, con buona pace di tutti i tuoi critici.
Paola Bianchi
Wednesday
14/09/11
20:55
Eugenio carissimo,
so bene che sei un gran lavoratore. Quindi sei perdonato.... ma solo se pubblichi Gianni Ferrara.
Gli argomenti sul carattere locale non reggono ovviamente, basta dare un'occhiata alla banda longitudinale destra della testata, su cui ho già scritto e non mi ripeto.
Un rosso saluto.
Paola
PS: non capisco perché il commento precedente appare tre volte
Thursday
15/09/11
19:50
Più che due settimane di fastidi, se qualche comitato non ripresenta e raccoglie le firme per la proposta Passigli, ci aspettano altri cinque anni buoni di fastidi, visto che con l'aria che tira anche nel 2013 andremo a votare con il sistema vigente. Non c'è di che stare tranquilli, considerato che nel 2006 la coalizione di sinistra non ha certo 'fatto le corse' per cambiare il sistema elettorale e con Passigli è andata come è andata.
Per avere un quadro esauriente della confusione che regna tra le forze politiche, basta leggere la memoria presentata dal prof. Fusaro il 21 giugno 2011 alla Commissione Affari Istituzionali della Camera, che offre un quadro sinottico delle debolezze, dei rischi e delle parzialità sottese alle oltre venti proposte di modifica della legge elettorale che attendono di essere discusse.
Tutti i partiti sono impegnati a farsi la guerra fra di loro, ma grossi cambiamenti all'orizzonte non si vedono. Anche perché, il quesito 'Mattarellum' è pure a rischio approvazione, come evidenziato in questo contributo:
http://www.scuoladipolitica.it/static/magazine/Una-via-stretta-ma-percor...