Melelli/La Sinistra per Castello: Continuare la mobilitazione contro la manovra
La Sinistra per Castello giudica in maniera totalmente negativa la manovra approvata dalla maggioranza del Senato. Una finanziaria vergognosa, dannosa ed inutile ai fini della crescita, e senza alcuna prospettiva per lo sviluppo e per il rilancio produttivo del Paese. Mentre l’opposizione parlamentare balbetta la sua contrarietà al testo scellerato della manovra e tentenna sui diritti dei lavoratori, come si evince chiaramente dall’assenza nella giornata dello sciopero generale del 6 settembre indetto dalla Cgil , l’Unione Europea applaude l’inettitudine del Governo e del voto di Palazzo Madama. Le logiche dei mercati e delle banche hanno trionfato, scaricando ancora una volta i costi della crisi sui cittadini onesti, sui lavoratori, sui giovani, sui pensionati, sulle famiglie. La finanza detta le regole per una presunta ma non certa crescita dell’Italia, oramai pressoché commissariata dalla Bce, appoggiandosi su norme inique e irresponsabili, e le logiche del neoliberismo si insinuano nella Costituzione con l’introduzione del vincolo di pareggio di bilancio. Non si trova nulla nel testo contro l’evasione fiscale, vero fardello dell’economia italiana, e per tutelare le rendite e i patrimoni milionari la maggioranza si è ingegnata con uno scialbo contributo di solidarietà che si dimostra un palese specchietto per le allodole. La tutela dei privilegi della “casta” viene “bilanciata” con la maggiore tassazione sui consumi, i quali saranno ulteriormente depressi con l’aumento dell’1% dell’Iva per molti beni e prodotti. In questo quadro si favoriscono le privatizzazioni dei servizi, con la prevedibile conseguenza di un aumento delle tariffe, così i profitti dei soliti noti si prefigureranno ancora a spese dei cittadini. La demagogica nonché reazionaria proposta di abolizione delle Provincie e accorpamento dei Comuni produrrà non solo inefficienze dall’aver svuotato le autonomie locali delle loro risorse, ma soprattutto carenza di democrazia, l’allontanamento del governo del territorio dal cittadino e dai suoi bisogni. La razionalizzazione dei costi a la necessità di rilancio economico ricade incostituzionalmente poi anche sui diritti dei lavoratori, sia con l’aberrante art 8 della manovra, in salsa Pomigliano e Mirafiori, permettendo così deroghe ai contratti nazionali, sia con l’innalzamento dell’età pensionabile rosa, così da penalizzare la donna già gravata dell’onere della crescita dei figli e del lavoro di cura.
La Sinistra per Castello respinge questa manovra, per questo sabato 10 settembre sarà in Corso Cavour a Città di Castello per raccogliere firme a favore di provvedimenti alternativi alla manovra discussa, quali la patrimoniale, il dimezzamento delle spese militari e degli stipendi delle caste, la limitazione alle delocalizzazioni produttive, il pagamento per intero dello scudo fiscale da chi ne ha usufruito.
Marta Melelli, portavoce de La Sinistra per Castello

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