PERUGIA - Oltre alla soppressione delle Province, un altro punto discusso e approvato oggi dal Cdm è stato l'inserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione a partire dal 2014. Pareggio che sarà un vincolo anche per «i comuni, le provincie, le città metropolitane e le regioni» che dovranno tenerne conto anche nell'ambito della loro autonomia finanziaria di entrata e di spesa. Gli enti territoriali possono ricorrere all'indebitamento solo per finanziare spese di investimento.

Questo significa che la nostra Costituzione si traformerà, se venisse approvato questo disegno diabolico, da Carta dei diritti a Carta della finanza.

Duro il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, che attacca: «La decisione del governo di inserire nella Costituzione italiana il pareggio di bilancio è un obiettivo eversivo, un vero e proprio colpo di stato monetario. È eversivo perchè questa scelta vanificherebbe tutti i diritti previsti dalla Costituzione nella sua prima parte sottoponendo il loro soddisfacimento al pareggio di bilancio.

È un colpo di stato -spiega- perchè significa costituzionalizzare la teoria economica neoliberista, proprio quella che ci ha portato in questa crisi. Per combattere la crisi occorre stroncare la speculazione finanziaria, mettendo regole ferree al capitalismo finanziario, non certo imporre un assurdo pareggio di bilancio che ricalca le politiche recessive fatte in Europa dopo la crisi del '29 e che hanno portato il nazismo al potere».
Inoltre, Ferrero si rivolge all'opposizione parlamentare: «Mi voglio augurare che il Pd non si pieghi a questa folle proposta politica che aggraverà la crisi e ci porterà sempre più vicini alla Grecia». 

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