Ddl soppressione Province – Guasticchi “Decisione irresponsabile"
PERUGIA - “La decisione irresponsabile appena varata dal Consiglio dei Ministri con l’approvazione del ddl costituzionale per la soppressione delle Province rischia di destabilizzare l’ordinamento costituzionale e di creare seri problemi alla vita dei cittadini”. L’affermazione è del presidente regionale dell’UPI – Unione Province Italiane e presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi il quale sottolinea come “dopo tutta una serie di balletti sulle misure del provvedimento, si è giunti a questa manovra ‘week-end’ che colpisce fortemente enti locali e cittadinanza”.
“Si è voluto cavalcare – ha precisato Guasticchi – l’ondata populista e demagogica fomentata da esponenti politici i quali non hanno avuto altre illuminate intuizioni per risollevare il Paese dalla crisi se non quella di fare delle Province l’agnello sacrificale degli sprechi e dei privilegi della politica, sprechi e privilegi deprecabili che, da sempre, sono sotto gli occhi di tutti e che nessuno ha mai voluto veramente intaccare. Si pensa oggi, sacrificando le Province, di risolvere problemi annosi che sono altrove e chiaramente identificabili. Così, si va a tagliare poco più dell’1% dei costi della politica.
Tutto questo colpisce gravemente un livello vitale della democrazia e numerosi servizi che questo livello offre, oggi, ai cittadini i quali vedranno questi servizi, oggi erogati, sempre più lontani: parlo di servizi al mercato del lavoro, di viabilità, di edilizia scolastica e trasporti, ma anche di cultura e di turismo e di aiuti al sociale. Mi chiedo se è questo il modo di affrontare progetti e investimenti per il rilancio il nostro Paese verso lo sviluppo, per lottare contro la precarietà e la disoccupazione dei giovani e per rilanciare l’economia delle nostre imprese”.
“Il messaggio che oggi vogliamo dare come Upi – ha aggiunto Guasticchi – è quello della mobilitazione a tutti i livelli, con le due Province di Perugia e di Terni unite e, mi auguro, anche con i Comuni e la Regione, verso un percorso condiviso per un riordino del sistema istituzionale dello Stato”.

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