Apprendere da fonti giornalistiche l'uscita dal PRC e l'adesione al PD del Presidente del Consiglio Provinciale Andrea Maurelli, da il segno del degrado che la politica ha raggiunto anche a Terni.
Per alcuni la politica è solo e soltanto carrierismo. Leggere sul criptico comunicato stampa che il “cambio di casacca” è dovuto dalla “consapevolezza dell'urgenza che impongono il quadro politico e la situazione nazionale” fornisce la misura della superficialità dell'analisi e dell'incapacità di fornire adeguate motivazioni, rispetto ad un atto che si iscrive a pieno fra gli elementi che oggi sono alla base dell'indignazione e della lontananza dei cittadini dalla politica, uno dei quali è il trasformismo di convenienza.
Ciò è ancor più avvalorato dalla rinuncia, esercitata da Andrea Maurelli, di ogni confronto con il partito che lo ha candidato e fatto eleggere, nonostante fosse stato più volte sollecitato e invitato, e nonostante egli, solo una decina di giorni fa, avesse escluso categoricamente su un quotidiano locale l'approdo che oggi invece sceglie.
Sicuramente Terni e la sua provincia, sopratutto in questi momenti particolarmente delicati, hanno bisogno di tutto tranne che di Scilipoti locali, che affidano ad aridi, generici e indecifrabili comunicati stampa la propria uscita dal Partito, piuttosto che avere il coraggio di affrontare nelle sedi opportune confronti, anche aspri, con la comunità politica alla quale ha appartenuto per oltre un decennio. Chi non ha il coraggio di affrontare le proprie responsabilità di fronte a chi lo ha candidato, sostenuto, appoggiato in campagna elettorale, lo ha votato e fatto votare, denota solo incapacità di assunzione di responsabilità come riflesso dell'incapacità di effettuare delle scelte nel governo del territorio, sopratutto in fasi delicate come queste. Resta come vele in balia del vento, come foglie tremule in autunno, senza alcuna considerazione della funzione di rappresentanza che un rappresentante istituzionale è chiamato ad esercitare.
In virtù di questa manifestazione di irresponsabilità, per non scendere sul piano dell'etica politica, ma soprattutto per il rispetto necessario di chi lo ha sostenuto e votato, cioè gli iscritti, i militanti e gli elettori del PRC – FdS, chiediamo immediatamente le dimissioni di Andrea Maurelli da Presidente del Consiglio provinciale e da Consigliere. Nelle istituzioni non si rappresenta se stessi. E' lecito cambiare idee ed appartenenze, riteniamo immorale farlo senza avere il buon gusto di abbandonare il ruolo di rappresentanza degli elettori del partito che si lascia.
Il Gruppo del PRC – FdS in Provincia è espressione di una forza politica elettoralmente determinante per la maggioranza. Il PD ha in questi mesi, tanto in Provincia che, ancor più, nel Comune di Terni, dato dimostrazione della nocività dei propri scontri interni.
Il gesto di Maurelli è stato pilotato dal PD, o da una sua componente, o da qualche suo “navigato” esponente, per posizionarsi in vista di una probabile riapertura di conflitti fra le varie anime di quel partito, che sono per lo più conflitti di potere ? Questo non lo sappiamo; speriamo solo che qualcuno non abbia fatto l'utile idiota di qualcun altro. L'appoggio alle nostre richieste di dimissioni di Maurelli sarà il banco di prova.
La Federazione di Terni del PRC e il suo Capogruppo nel Consiglio Provinciale di Terni, convinti che la politica abbia bisogno di recuperare la pienezza della dimensione etica per svolgere il proprio servizio ai cittadini, nell'augurare buona fortuna all'amico Maurelli, augurano altrettanta fortuna a chi lo ha imbarcato.

Angelo Morbidoni (Segretario Provinciale PRC)

Marco Rosati (Capogruppo PRC-FdS in Consiglio Provinciale)
 

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