PERUGIA - Prendendo la parola dopo una lunga interruzione dei lavori del Consiglio al termine della quale sono stati ritirati la gran parte degli emendamenti presentanti stamattina, la presidente della Giunta Catiuscia Marini ha concluso il dibattito e subito dopo è iniziato il voto dell'aula sui 145 articoli più due allegati del testo di legge sulla semplificazione amministrativa predisposta dalla Giunta.

La presidente Marini ha detto: “Oggi, tutti insieme, abbiamo scritto una buona pagina politica, voglio augurarmi che la nostra legge sulla semplificazione sia un modello anche per le altre regioni”.
“Ho sempre creduto nella semplificazione – continua la Marini - degli adempimenti della pubblica amministrazione, anche se questo non deve significare rinuncia ai controlli, un compito essenziale che spetta alle istituzioni”.

“Oggi tutta Europa è vittima del peso di una burocrazia - ha sottolineato la presidente Marini - che viene calcolata in un 25 per cento dei costi ed il problema è ancor più evidente in Italia. Già negli impegni programmatici avevamo detto che tagliare i costi della pubblica amministrazione snellirla ed arrivare ad una estesa digitalizzazione dei procedimenti per dematerializzare i singoli processi doveva essere uno dei primi impegni da assolvere. Oggi, anche grazie al lavoro svolto dagli uffici, al contributo esterno di docenti universitari è possibile varare un testo che, voglio sperare, diventi modello per altre Regioni. Siamo infatti tre le primissime a muoversi su questo terreno, sicuramente la prima a farlo in modo così organico”.
“Sono convinta – ha concluso - che introducendo novità effettive come la Scia, la autocertificazione dei professionisti, questa legge richieda un nuovo e forte senso di responsabilità diretta dei cittadini e degli stessi operatori. E le decisioni prese in tal senso trovano anche il sostegno delle organizzazioni delle imprese, degli stessi sindacati e dei partiti politici.

E' ovvio che questa innovazione comporta anche un radicale cambiamento dei rapporti fra i vari livelli della Pubblica Amministrazione che sarà d'ora in poi, non più piramidale, ma orizzontale, proprio perché la legge evita interferenze e sovrapposizioni.

Prendo atto con favore degli interventi fatti in Aula da tutti i consiglieri, come dei lavori preparatori condotti dalla Prima Commissione. Mi auguro che la convergenza di tanti ci permetta di varare una legge utile, in una fase così complessa della nostra società e della vita politica. Voglio sperare che oggi, tutti insieme, abbiamo scritto una buona pagina politica”.

Intanto si è finito di votare da poco per i 145 articoli del ddl e il Consiglio regionale alla unanimità ha approvato il disegno di legge “Semplificazione amministrativa e normativa dell'ordinamento regionale e degli enti locali territoriali” predisposto dalla Giunta, composto da 145 articoli e due allegati che dettano nuove norme soprattutto in campo edilizio introducendo novità sostanziali come la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) e l'autocertificazione dei progettisti; fissa i tempi massimi di risposta degli uffici; concentra ogni decisione operativa sulla conferenza di servizio e, sopratutto, affida alla Giunta il compito di redigere testi unici di leggi regionale in tutti i settori entro il 2013.

Pareri favorevoli sulla legge sono stati espressi da tutte le parti politiche: per Angelo Barberini (Pd), relatore di maggioranza si tratta di “Un riordino senza precedenti di procedure e normative, in nome della semplicità e a tutto vantaggio di cittadini ed imprese”. Legge difesa anche dal relatore di minoranza Massimo Monni (Pdl), “arriva in ritardo ma il tema della semplificazione amministrativa è decisivo e come tale era al primo punto del programma del Pdl”.

Soddisfatta del confronto in aula e del voto finale unanime anche la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini che nella replica al dibattito ha detto: “Oggi, tutti insieme, abbiamo scritto una buona pagina politica; voglio augurarmi che la nostra legge sulla semplificazione, la prima così organica approvata in Italia, sia un modello anche per altre Regioni”.
 

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