Semplificazione - Maggioranza:"Bene riforma". Minoranza:"Ok ma atto in ritardo"
PERUGIA - I lavori del Consiglio regionale impegnato sull'esame della proposta di legge sula semplificazione amministrativa rispetto alla quale ha annunciato voto favorevole anche la minoranza, sono stati sospesi fino alle ore 14,30 per consentire alla Giunta di esaminare dal punto di vista tecnico i numerosi emendamenti contenuti nelle ventidue richieste presentate da gruppi, singoli consiglieri e dal stessa giunta.
Riportiamo gli interventi della mattina in discussione generale sull'atto illustrato dalle relazioni di Luca Barberini per la maggioranza e di Massimo Monni per le opposizioni.
Oliviero Dottorini (Capogruppo Idv): “Giudizio positivo, i nostri emendamenti per evitare pericolosi virus affaristici” - Il nostro è un giudizio positivo, rimane tuttavia discutibile un testo di 145 articoli che invece di semplificare complica ancora di più la vita a quanti decidessero di accostarsi alla materia. È comunque un atto che può aprire la strada ad una serie di riforme in grado di semplificare e facilitare la vita dei cittadini e delle imprese migliorando e velocizzando i loro rapporti con la pubblica amministrazione. È necessario però evitare che, nel tentativo di operare una semplificazione amministrativa, si vadano a modificare o ad eliminare anche i vincoli e le limitazioni poste a cittadini e imprese a tutela degli interessi collettivi. Un testo così importante e allo stesso tempo così complesso avrebbe meritato tempi più congrui per essere esaminato con la dovuta cura da parte delle commissioni consiliari. Il dibattito che l’Italia dei Valori ha saputo stimolare nell’ambito della maggioranza e il lavoro di approfondimento svolto dalla prima Commissione ci hanno consegnato un testo profondamente migliorato, nel quale non riscontriamo più molti dei rischi inizialmente evidenziati. È stato importante aver confinato la delega sui testi unici ai soli fini del riordino normativo e della semplificazione procedimentale e provvedimentale, escludendo la possibilità di apportare modifiche di ordine sostanziale. Importante la previsione che la Giunta regionale, prima di adottare ciascun progetto di testo unico di riordino e di semplificazione, acquisisca il parere vincolante delle Commissioni consiliari competenti. Apprezziamo l'esclusione dei centri storici da alcuni procedimenti che limitano la capacità autorizzativa relativamente alle attività edilizie. Inoltre, è importante aver raddoppiato la percentuale minima di controlli che dovranno essere fatti per una corretta vigilanza dell’attività edilizia. È fondamentale che la pubblica amministrazione svolga nel miglior modo possibile l’attività di controllo. Nel corso dei lavori della Commissione sono state approvate alcune modifiche che ci hanno visto contrari, per questo presentiamo in Aula alcuni emendamenti finalizzati ad evitare il tentativo di introdurre pericolosi virus affaristici in un testo che, per la sua ampiezza e complessità, non sempre è accessibile e trasparente.
Sandra Monacelli (Capogruppo Udc): “Favorevoli all’approvazione. Necessario assumere decisoni tempestive” - Questo dibattito si svolge in un clima di sostanziale condivisione generale. Non è caduto nel vuoto l’appello lanciato dal mondo imprenditoriale e dalle parti sociali, teso a sveltire l’iter di approvazione di questa legge. Un segnale importante era giunto già dall’approvazione dell’atto in prima Commissione, comunque l'approvazione dell'Aula doveva avvenire prima della pausa estiva. La crisi finanziaria, con la minaccia della bufera speculativa sull'Italia, ha indotto tutti ad assumere un atteggiamento di sano realismo, mettendo da parte momentaneamente i conflitti fra le parti e facendo prevalere la coesione nell'interesse generale. È necessaria, quindi, una profonda presa di coscienza, da parte delle istituzioni locali e delle varie forze politiche, della pesante crisi economica che investe anche l'Umbria, che emerge dal grido d'allarme delle sempre maggiori imprese in difficoltà, dei disoccupati che crescono e delle famiglie sempre più povere. L'appello lanciato dal mondo imprenditoriale ed economico chiede riforme e le chiede con urgenza. Sarebbe davvero grave se le istituzioni regionali non lo ascoltassero. Siamo in un tempo dove è necessario assumere decisioni tempestive, guardando al bene comune. C'è un mondo estremamente variegato e rappresentativo, dall'Anci alle numerose associazioni di categoria, il quale ha nutrito grandi aspettative attorno a questo provvedimento. Intendiamo quindi favorire, con un convinto senso di responsabilità, l'approvazione dell'atto, auspicando la convergenza dell'intero Consiglio”
Massimo Buconi (Capogruppo Psi): “La Regione dà più fiducia al cittadino che assume la completa responsabilità del suo comportamento” - Atto importante, fondamentale e strategico, riformatore, che caratterizza profondamente questa legislatura. L'Umbria è la prima Regione in Italia ad adottare un atto di riforma completo come quello di oggi, che avrà effetti di grande impatto perché darà una forte spinta semplificativa alle procedure e quindi alla burocrazia. Meno adempimenti equivalgono ad una precisa scelta culturale che intendiamo portare avanti con forza. In questo modo la Regione dà più fiducia al cittadino che assume la completa responsabilità del suo comportamento. Non mancheranno comunque, chiaramente, i controlli da parte della Regione. Bene l'adozione dei sei testi unici. Un grandissimo lavoro di semplificazione è stato fatto soprattutto per il settore urbanistico. Meno norme, ma particolarmente precise. Grazie a questo atto sarà possibile raggiungere più chiarezza dei contenuti, legati a scelte precise. Nella messa a punto del testo la Giunta ha saputo ascoltare tutte le parti interessate e le proposte scaturite in Commissione. Il nostro sarà un voto favorevole.
Gianfranco Chiacchieroni (PD): “Non riproponiamo altri enti nei piani attuativi. La società civile chiede più spazio” - Lo Scenario è quello di alleggerire la burocrazia e dare più competitività al sistema Umbria, anche in considerazione che nell’economia globale esistono legislazioni che sono cinquanta volte più snelle della nostra. Quindi dobbiamo avviare un processo di ‘delegiferazione’, togliere tante leggi e tagliare la burocrazia, nel contempo aumentando i controlli ed alleggerendo la macchina pubblica. Quindi non possiamo riproporre la presenza in questi passaggi di altri enti, come la Provincia, dentro i Piani attuativi, e mi riferisco pubblicamente al collega di partito Smacchi, che adesso sa come la penso, a prescindere da logiche di partito. La società civile ci ha chiesto di avere più spazio, oltre che maggiori responsabilità, per poter operare nel libero mercato, e noi abbiamo dunque ascoltato le richieste provenienti da associazioni, imprese e professionisti. Nessuno ha chiesto cose fuori dal mondo e questa consapevolezza diventa un nostro patrimonio. Perciò facciamo il possibile adesso”.
Raffaele Nevi (capogruppo PDL): “Oggi è una giornata meno grigia per l’Umbria, adesso diamo risposte in tempi certi” - Quello della semplificazione è un tema che ci appassiona molto ed il Pdl ha lavorato per cogliere questa opportunità. Purtroppo abbiamo tre anni di ritardo e un testo che non è, per sua natura, immediatamente attuativo. Sarebbe stato meglio se la Giunta avesse messo in campo, già tre anni fa, quando noi lo chiedevamo, una semplificazione radicale. Oggi avremmo potuto discutere di altro, magari valutare la portata delle innovazioni introdotte, verificare cosa funziona e cosa no, ma siamo abituati ad un centrosinistra che viaggia col freno tirato sul piano delle riforme. Do atto, comunque, alla Giunta, agli uffici e a chi ha collaborato, cito il professor Bartolini, di aver svolto un lavoro importante. Di sicuro il Decreto sviluppo del Governo ha favorito il processo. Auspichiamo la medesima attenzione nella fase attuativa. Sui tempi non si torni ai vecchi vizi del passato. I tempi sono determinanti. Dobbiamo dare ai cittadini risposte certe in tempi certi. Quindi, dirigenti e personale della Regione dovranno acquisire una nuova impostazione culturale. Dobbiamo stendere tappeti rossi a chi vuol fare investimenti in questa regione, stimolare il privato a fare di più, abbandonando l’impostazione di una Pubblica amministrazione che mal sopporta il privato, dove la libera impresa è da controllare, irreggimentare. La sfida è con altri territori anche d’Europa, che già da anni marciano in questa direzione. Dobbiamo avere una Pubblica amministrazione che aiuta cittadini e imprese a superare le difficoltà e i rischi connessi al fare impresa. Fare riforme strutturali, anche alla luce di ciò che succede in Italia, in Europa e nel mondo. Ci riserviamo di leggere gli emendamenti, ma si può dire che oggi è una giornata meno grigia per la nostra regione”.

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