Sciopero generale - Sinistra popolare: "Soddisfatti della riuscita"
PERUGIA - Il Coordinamento regionale di Comunisti Sinistra Popolare dell’Umbria, esprime soddisfazione per la riuscita dello sciopero generale della CGIL proclamato per ieri 6 settembre 2011.
Sia a Perugia che a Terni, dove si sono svolte le due maggiori manifestazioni regionali, sono state riempite le piazze e svuotate le fabbriche e gli uffici, ed è stata alta la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici sia del settore privato, sia di quello pubblico e anche degli studenti.
In Umbria, la percentuale di adesione allo sciopero è risultata superiore al 58%, quindi un dato molto alto che non si registrava davvero da tanto tempo, con punte altissime se pensiamo che all’ Ast Thyssen, la prima azienda della regione per fatturato e numero di addetti diretti, la percentuale di adesione è stata dell’80%, alla Perugina di San Sisto si è girato intorno al 60%, all’Oma Tonti di Foligno si è raggiunto il 70%, presso la De Walt Industrial il 95%, alla Tagina il 90%, alla Nardi l’85% e al Magazzino Coop Centro Italia il 100%.
Molto buoni anche i dati che sono pervenuti dal Nord industrializzato del Paese, dove a Mirafiori si sono fermati l’80% dei lavoratori, alla Fincantieri di Monfalcone hanno incrociato le braccia l’80% degli addetti, presso la Marcegaglia di Mantova il 70%, alla Michelin di Cuneo il 75%, alla Indesit di Fabriano il 65%, a Parma presso la Nestlè e la Barilla si è arrivati al 100%, mentre alla Parmalat al 97%.
A Bologna si è raggiunto il 78% alla Lamborghini Auto e l’85% allo stabilimento La Perla.
A Milano hanno aderito l'80% dei lavoratori della Rinascente Duomo, la stessa percentuale per lo stabilimetno Alstom e il 70% per quelli della Pirelli Tyree.
In Toscana spicca il dato del Nuovo Pignone di Firenze con l'80% mentre alla Lucchini di Piombino l'85%.
Noi comunisti, siamo consapevoli che ci troviamo solo all’inizio del difficile percorso che ci aspetta durante questi caldissimi autunno e inverno, tuttavia riscontriamo con piacere, che, il conflitto sociale, da molti dato per morto con il suicidio della cosiddetta sinistra radicale durante gli anni 2006-2010, è tornato brillantemente alla ribalta.
Sappiamo di essere solo all’inizio del duro percorso, ma per noi neocomunisti che ci opponiamo ad una società massificata dove il conflitto sociale viene narcotizzato e messo in soffitta, quella di oggi è una risposta incoraggiante.
Per il coordinamento umbro
di Comunisti sinistra Popolare
Giuseppe Tulli

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