PERUGIA - Il 7 e 8 settembre a Perugia, presso la nuova sede dell’Università dei Sapori, sarà inaugurato il nuovo modulo formativo per i professionisti della pizza: per la prima volta tecnologi, nutrizionisti e ricercatori universitari si confronteranno su come le caratteristiche biochimiche delle materie prime, il loro valore nutrizionale, le tecniche di impasto e lavorazione concorrono ad una pizza sana e ricca di gusto, nel rispetto del modello alimentare della dieta mediterranea. Il format nasce nell’ambito del progetto Pizza nel Cuore, partecipato da Università dei Sapori, Università degli Studi di Perugia e Molini Spigadoro, con l’obiettivo di promuovere le caratteristiche qualitative e le proprietà nutrizionali di un alimento che occupa uno spazio importante nella nostra alimentazione: la pizza.

L’Università dei Sapori, partecipando a questa iniziativa, intende porre sempre maggiore attenzione verso i temi nutrizionali per una sana e corretta alimentazione.
Ciò impone di rimodulare i percorsi formativi dei professionisti pizzaioli, che oltre a padroneggiare le tecniche di lavorazione, i processi di lievitazione e cottura, sono oggi chiamati a conoscere gli aspetti salutistici che collocano la pizza all’interno del modello alimentare della dieta mediterranea.
Tali argomentazioni, avvalorate da recenti ricerche, verranno illustrate nel corso delle due giornate che, partendo dai temi nutrizionali, si propongono di fare il punto su un mercato che evolve, da cui emerge una crescente sensibilità del consumatore e degli addetti al settore alle tematiche salutistiche. Il miglioramento nutrizionale della pizza e dei prodotti da forno è il leit motiv, che si realizza a partire dalla scelta di materia prime di qualità, preferibilmente ricche di fibra e sali minerali.

“La pizza può essere considerata un alimento sano e completo”, sottolinea Francesco Galli, responsabile del laboratorio di Biochimica Clinica e Nutrizionale presso il Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Perugia, che coordina la direzione scientifica del corso. “Tuttavia, l’enorme diffusione di quest’alimento con numerose ricette poco equilibrate, l’utilizzo di materie prime di bassa qualità e la scarsa coscienza alimentare, producono valutazioni nutrizionali spesso negative, che inducono il consumatore ad escludere la pizza dalle proprie scelte alimentari”.

Fare della pizza così come di ogni altro alimento un presidio di salute dipende dalla cultura di chi lo produce e di chi lo consuma. Queste due giornate colgono proprio questa esigenza, con l’obiettivo di diffondere le conoscenze specifiche agli operatori del settore pizza e prodotti da forno, anello fondamentale della catena di figure che permettono di fornire una sana e corretta alimentazione ai consumatori”. 

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