Lo sciopero generale di domani proclamato dalla CGIL è giusto e sacrosanto e avrà un successo senza precedenti. La manovra finanziaria costituisce un pesante attacco al lavoro, allo stato sociale e ai diritti in favore delle rendite, dei patrimoni e delle speculazioni finanziarie. L’ultima trovata del governo per attaccare a fondo il diritto al lavoro con la modifica peggiorativa dell’art. 8 del testo della manovra costituisce l’ulteriore prova della volontà delle destre di stracciare la Costituzione e lo Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Lo sciopero generale della CGIL rappresenta una grande opportunità per le lavoratrici ed i lavoratori della nostra Città e del nostro territorio di farsi sentire e per pretendere, sulle vertenze principali, un cambio di passo nelle politiche economiche ed industriali del nostro Paese. Merloni, ceramica ed edilizia sono i settori principalmente colpiti dalla crisi e verso i quali questo governo si sta completamente disinteressando. Soprattutto nel caso della Merloni e del suo indotto, a pochi mesi dalla chiusura del regime di cassa integrazione e considerato il cono d’ombra e l’incertezza in cui è tornata ad attestarsi la vertenza, è necessario tenere alta l’attenzione e il livello di mobilitazione.
Nella mappa delle crisi delle principali aziende del Paese, la Merloni trova purtroppo un posto di rilievo e la sorte delle centinaia di lavoratrici e di lavoratori della nostra Città è segnata se non si cercano soluzioni anche alternative per salvaguardare questo patrimonio industriale.

Questa manovra finanziaria del governo non aiuta certo la soluzione della principale nostra vertenza ed aggrava la macelleria sociale cui verranno condannate le famiglie. In essa non si trova un rigo dedicato a misure concrete di politica industriale ed al contempo sono tante le misure che inaspriscono il carico fiscale sul lavoro e tagliano lo stato sociale sociali, i servizi pubblici locali, i diritti del lavoro.
Le condizioni per i ceti popolari si aggraveranno anche a Gualdo, a partire da quei lavoratori che hanno subito di più gli effetti della crisi: è lecito supporre che aumenterà il numero di quei lavoratori che si ritroveranno presto sotto la soglia di povertà.
E’ per questo che lo sciopero generale della CGIL rappresenta una prima risposta contro queste politiche economiche, industriali e sociali del governo Berlusconi: vista la portata prevedibile delle mobilitazioni che ad esse faranno seguito è auspicabile che anche la FIM CISL della Merloni, per esempio, aderisca alle sue ragioni e scenda in campo a suo sostegno, sul modello di quanto hanno fatto e stanno facendo spontaneamente nel resto del Paese i metalmeccanici dell’organizzazione di Bonanni, disobbedendo alle indicazioni antiunitarie e migragnose della dirigenza nazionale.

Ecco, lo sciopero di domani sarebbe una bella prova di unità per le lavoratrici ed i lavoratori di un’azienda come la Merloni e per una piattaforma di rivendicazioni serie che possa da qui in avanti correggere il tiro di questa vertenza: la FIM CISL non può continuare a pensare che dopo i fallimenti del regime commissariale e la perdurante assenza di una politica industriale del governo si possa attendere chissà quali miracoli senza una prova di forza dei lavoratori in cassa integrazione da tre anni. Rompa ogni indugio e scenda in piazza insieme alla CGIL domani a Perugia con lo striscione unitario delle RSU. Si abbandoni per sempre l’approccio interlocutorio e complice nei confronti di un governo che tratta a pesci in faccia lavoratori e operai prossimi alla disoccupazione e calpesta quotidianamente i loro diritti.
Sinistra per Gualdo, nel ribadire il suo sostegno allo sciopero, invita ad aderirvi tutte le lavoratrici ed i lavoratori gualdesi, di tutti i settori e di tutte le categorie, partecipando alla manifestazione provinciale prevista in Piazza della Repubblica.

Per quanto riguarda la Merloni, l’appuntamento cui Sinistra per Gualdo chiama i lavoratori è per l’iniziativa “Merloni: prendiamoci la fabbrica” costruita sui due obiettivi principali del commissario unico e dell’apertura di una nuova fase della vertenza. L’appuntamento è già di per se una sfida: l’abbiamo previsto per il prossimo 14 ottobre, la data che segna il terzo anno esatto dal commissariamento e il giorno prima della grande mobilitazione che i lavoratori e gli indignati di tutta Europa hanno scelto per opporsi alle politiche liberiste dell’austerità e del massacro sociale che si vorrebbero imporre su scala internazionale dai mercati finanziari e dalla BCE e che già tanto male hanno fatto in questi anni all’economia reale e produttiva, Merloni compresa.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini


 

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