PERUGIA - Sembra avviarsi verso la conclusione, con la sentenza che potrebbe arrivare gia' alla fine di settembre, il processo di appello in corso a Perugia nei confronti di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, condannati in primo grado a 26 e 25 anni di reclusione per l'omicidio di Meredith Kercher.

Intanto, lunedi' mattina, i periti Stefano Conti e Carla Vecchiotti, dell'Universita' La Sapienza di Roma, incaricati dalla Corte d'Assise d'appello di Perugia di svolgere nuovi accertamenti genetici nell'ambito del processo, torneranno di nuovo in aula per rispondere alle domande dei legali di parte civile della famiglia Kercher, gli avvocati Francesco Maresca e Serena Perna. Domande che verteranno sulle conclusioni che i due esperti hanno messo nero su bianco sulla loro perizia, dando un duro colpo al lavoro svolto dalla polizia scientifica.

Al centro della perizia, in particolare, il coltello ritenuto dall'accusa l'arma del delitto (sequestrato a casa di Sollecito e sul quale gli esperti della scientifica hanno isolato il dna di Amanda sul manico e quello di Meredith sulla lama). E il gancetto del reggiseno della vittima (sul quale e' stato rilevato il dna misto di Mez e Sollecito).

In 145 pagine di consulenza, esposta in aula, i due periti hanno sostenuto, mostrando anche il filmato della scientifica durante la repertazione del gancetto del reggiseno, che lo stesso (repertato 46 giorni dopo il suo rinvenimento), venne toccato dalla scientifica con un guanto "sporco" e che, a loro avviso, nelle indagini scientifiche sul delitto di via della Pergola non sono state seguite le procedure internazionali.

Sempre per cio' che riguarda il gancetto, poi, nella perizia si fa riferimento alla possibile presenza di altri profili maschili (cromosoma Y) oltre a quello attribuito a Raffaele Sollecito. Quanto al coltello, invece, secondo i periti ci sono tracce di amido ma non di sangue.

Per gli esperti, inoltre, non sono state utilizzate correttamente mascherine, pinzette, guanti e calzari e, durante i sopralluoghi e le analisi di laboratorio "ci sono una serie di circostanze che non corrispondono a protocolli e procedure", non escludendo, per entrambi i reperti, la contaminazione.

Una perizia che, i pubblici ministeri titolari del caso, Giuliano Mignini e Manuela Comodi, hanno cercato di smontare in aula. In particolare, per quanto riguarda le indagini genetiche svolte sul coltello ritenuto dall'accusa l'arma del delitto, il perito Carla Vecchiotti, rispondendo a una domanda del pm, ha riferito come "il profilo presente sulla lama, con l'interpretazione dei picchi cosi' come e' stata fatta dalla scientifica, cioe' sotto la soglia, puo' appartenere a Meredith Kercher".

In merito al gancetto del reggiseno, poi, il magistrato ha ricordato in aula come questo ultimo sia stato analizzato nei laboratori della polizia scientifica il 29 dicembre del 2007 e che, in precedenza, l'ultimo reperto con il dna di Sollecito esaminato negli stessi laboratori risaliva a 12 giorni prima. Rispondendo sempre a una domanda del pm, quindi, Carla Vecchiotti ha parlato di "periodo di tempo sufficiente per evitare una contaminazione".

Dopo i periti della Corte ad essere sentiti in aula, tra lunedi' e martedi', sara' la volta dei consulenti delle parti, sempre in tema di Dna. E' possibile poi che la procura generale chieda ai giudici di sentire nuovi testimoni, tra cui due detenuti interrogati in carcere negli ultimi giorni. Udienze sono comunque fissate per tutta la settimana e non e' escluso che, entro sabato prossimo, si arrivi al termine dell'istruttoria e della discussione, con la requisitoria dei pubblici ministeri e le arringhe di parti civili e difese. Il processo, poi, dovrebbe subire qualche giorno di stop, per riprendere dopo il 20 settembre. La sentenza potrebbe arrivare gia' a fine mese e i familiari di Meredith Kercher hanno gia' annunciato la loro intenzione di essere presenti, come gia' accaduto in primo grado.

"I familiari di Meredith confidano nella conferma della sentenza di primo grado" ha spiegato l'avvocato Francesco Maresca. "Sono pero' rammaricati - aggiunge - perche' nessuno sembra pensare piu' a Meredith e sentono ormai solo parlare degli imputati e di Dna".

 

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