Bravi a Cisl e Uil: Assurdo attacco a Cgil.In Umbria 3 delle 20 vertenze simbolo
PERUGIA - Di fronte alla manovra del Governo, estremamente confusa, ma sicuramente recessiva, che penalizza fortemente lavoratori giovani e pensionati, non intacca la rendita e le grandi ricchezze presenti nel nostro Pese e non parla assolutamente di crescita, come CGIL siamo sempre più convinti che occorra un'azione forte ed incisiva.
In queste ore ed in questi giorni cresce l’adesione allo sciopero proclamato dalla CGIL per il 6 settembre, ben al di là dei confini della nostra organizzazione. Ed è bene avere la consapevolezza che la nostra mobilitazione contro la manovra ha una forte valenza nazionale, ma ha anche un'incidenza rilevante su quello che sta succedendo nella nostra Regione.
Basta pensare ad un dato: il dipartimento industria della CGIL Nazionale ha indicato le 20 vertenze simbolo della crisi industriale del nostro Paese, rispetto alle quali non c’è nessuna azione di contrasto da parte del Governo nazionale e tanto meno nella manovra. Ebbene, tra queste 20 vertenze simbolo, 3 sono umbre (Basell, Thyssen e A. Merloni).
Un incidenza molto più rilevante del peso della nostra Regione nella dimensione nazionale.
Tutti se ne sono accorti, tranne i segretari regionali di CISL e UIL che in questo contesto, in forme diverse, continuano ad attaccare la CGIL, evidentemente colpevole secondo loro di reagire al degrado di questo nostro Paese.
Non c’è traccia di mobilitazione da parte di CISL e UIL nazionali nei confronti del Governo nazionale e, addirittura, il segretario nazionale della CISL ci richiama al rispetto dell’accordo sottoscritto tra tutte le parti sociali il 28 giugno scorso.
Evidentemente non si è accorto che l’art. 8 del testo della manovra manomette e fa saltare quell’accordo.
La CGIL ha scelto la strada della proposta e della mobilitazione e su questo arrivano segnali sempre più consistenti di consenso.
Basta pensare al fatto che la FIM CISL di Treviso sciopererà il 6 settembre insieme alla CGIL. E che allo sciopero sono ricorse oggi anche la FIM e la UILM di Milano.
Quindi invitiamo i segretari regionali di CISL e UIL a ragionare in maniera più approfondita, anche su quello che sta succedendo in casa loro, evitando di essere più realisti del re.
La realtà è solo una: i fatti dimostrano che coloro che nei giorni scorsi - tra cui anche autorevoli parlamentari del centro-sinistra - avevano definito lo sciopero ingiustificato o affrettato hanno sbagliato completamente la loro valutazione.
Non pretendiamo che tutti dicano che la CGIL aveva ed ha ragione, ma crediamo che sarebbe utile riconoscere il fatto che lo sciopero generale del 6 settembre è un momento importante, una risposta forte e dignitosa contro il degrado di questo nostro Paese.
Per tutti questi motivi siamo convinti che il 6 settembre anche in Umbria sarà una grande giornata di lotta e di mobilitazione per guardare con fiducia al futuro.
Il Segretario Generale
CGIL Umbria
Mario Bravi

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