Lotti: "Per risanare il bilancio cominciamo a tagliare la spesa militare"
PERUGIA -Tagliare le spese militari, utilizzare per sanare i conti almeno una parte dei 24 miliardi di euro che ogni anno vengono destinati a questo scopo: è la proposta-provocazione della Tavola della pace, rete di associazioni pacifiste. "Non è un discorso ideologico - precisa il coordinatore della Tavola, Flavio Lotti - ma decisamente pragmatico. Non è un problema di coscienza ma di utilità pubblica".
E fornisce una serie di "ottime ragioni" per ridurre la spesa militare: in primo luogo, dice, non possiamo permettercela. E' una somma enorme e non si capisce per quale motivo questo capitolo del bilancio dello Stato non debba essere rivisto. Le spese militari, quindi, devono essere messe sul tavolo della discussione al pari di tutte le altre spese, cosi' come e' accaduto in altri Paesi. Poi, continua, "niente è più inutile di una portaerei, un sommergibile o un cacciabombardiere per proteggere i cittadini dalle mafie e dalla criminalità organizzata, dal terrorismo e dalla malavita, dall'illegalità, dalla corruzione e dalla disoccupazione, dall'inquinamento o dalla sofisticazione alimentare.
Eppure continuiamo a comperare costosissimi sistemi d'arma e lasciamo i poliziotti senza auto e benzina". Si potrebbe quindi partire, suggerisce Lotti, dalla "cancellazione dell'acquisto di 131 cacciabombardieri F-35 (costo 20 miliardi) e dalla completa revisione di tutti i 71 programmi di ammodernamento di sistemi d'arma che ipotecano la nostra spesa militare fino al 2026".
Proseguendo poi con la revisione delle missioni militari nel mondo, a partire da quelle in Afghanistan e in Libia. "Contro l'ipotesi di revisione della spesa militare si batte da tempo una potente lobby trasversale politico-militare-industriale, povera di idee e ricca di complicità mediatiche. Per convincere i parlamentari a tagliare e rivedere seriamente le spese militari si dovranno mobilitare molte, moltissime persone, in ogni città e in ogni collegio elettorale.
Anche per questo invitiamo tutti a marciare domenica 25 settembre da Perugia ad Assisi: se vogliamo che le cose cambino dobbiamo prendere la parola in tanti e alzare la voce insieme" conclude Lotti.

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