Monni (Pdl): "Giunta spieghi le motivazioni dell'aumento prestazioni sanitarie"
PERUGIA - Il consigliere regionale del Pdl Massimo Monni ha presentato una interrogazione alla Giunta per fare chiarezza sull'introduzione anticipata degli aumenti per le prestazioni sanitarie. Monni rimprovera all'Esecutivo di Palazzo Donini di aver introdotto l'aumento dei costi fin dal 25 agosto, anticipando addirittura i tempi previsti in una apposita delibera.
“Le motivazioni che hanno spinto l'Esecutivo umbro ad anticipare i tempi di attuazione dell'introduzione dell'aumento sulle prestazioni sanitarie”. Monni spiega l'atto ispettivo depositato evidenziando che l'Esecutivo di Palazzo Donini, “con proprio atto n. 911 del 5 agosto 2011, ha deliberato di approvare il piano contenente le misure di rimodulazione della partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie, i relativi criteri di calcolo e di aggiornare il 'Nomenclatore Tariffario regionale' per prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale erogabili nell'ambito del Servizio sanitario regionale. La delibera della Giunta Marini – osserva il consigliere regionale - è la fotocopia di quella presentata dai presidenti delle Regioni 'rosse' (Toscana ed Emilia Romagna), un atteggiamento che evidenzia la mancanza di autonomia gestionale della nostra Regione”.
L'esponente dell'opposizione rileva inoltre che “la società Webred spa, che gestisce il settore dei servizi informatici per la Pubblica Amministrazione e la sanità Locale (Cup), ha aggiornato le nuove tariffe per le prestazioni sanitarie sui software delle Asl già dal 25 agosto, con ben 4 giorni di anticipo rispetto alla data prevista e programmata per mettere a punto le nuove tariffazioni, fissata per il 29 agosto. I cittadini umbri che hanno prenotato visite specialistiche o esami di laboratorio nei giorni scorsi – rileva Monni - sono stati costretti a pagare, loro malgrado, diversi euro in più rispetto a quanto dovuto, proprio a causa dell'introduzione anticipata dei rincari sulle prestazioni sanitarie nonostante i proclami della Giunta che li aveva scongiurati, negati e rigettati come ipotesi surreale per l'Umbria. Una beffa – conclude - che ha 'imbrogliato' gli ignari utenti, giocando di anticipo di 4 giorni per racimolare qualche euro in più sulle casse umbre”.

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