GUALDO TADINO - E’ oramai chiaro a tutti che nell’area dell’ex consorzio agrario provinciale sorgerà un nuovo centro commerciale e a questo fine si sta procedendo alla chetichella, con una Giunta letteralmente incapace a svolgere un benché minimo ruolo di governo del territorio, silente e completamente piegata alle volontà dell’impresa e dei proprietari.
Nessuna seria programmazione urbanistica e nessuna programmazione economico-sociale sta facendo da base ad una soluzione di ridestinazione di un’area strategica per la Città, nonostante il suo rilievo pubblico e nonostante l’operazione costituisca un’opportunità di sviluppo locale e di riqualificazione urbanistica che non può essere sprecata.
In questo contesto nessun confronto si è aperto in un consiglio comunale ad oggi tenuto completamente all’oscuro: nessuna ipotesi progettuale è stata finora chiarita e tanto meno partecipata, per quanto siano già iniziati i lavori di demolizione di alcuni fabbricati e di prima cantierizzazione.
Al consiglio comunale non è stata data alcuna possibilità di esercitare una benchè minima funzione di indirizzo urbanistico e senza alcuna possibilità di ragionare nel merito delle soluzioni e dei presumibili impatti urbanistici, ambientali, economici e sociali. Il progetto si sta realizzando attraverso una semplificazione amministrativa impropria per l'importanza e per il rilievo pubblico dell'opera le cui uniche tappe saranno le solite conferenze tecniche di servizio tra Enti concorrenti ad un iter autorizzativo semplificato e non partecipativo. Nessuno tra questi avrà la possibilità di entrare nel merito delle scelte di ridestinazione, di riqualificazione urbanistica e di riprogettazione dello sviluppo locale, men che meno il Consiglio comunale che verrà chiamato solo a ratificare, attraverso l'approvazione definitiva di un progetto esecutivo, ciò che è stato deciso dalla proprietà ed accordato dalla Giunta e ciò che avrà già ottenuto, per le vie più brevi e più scontate, i pareri tecnici favorevoli e "minime" necessari all'avvio dei lavori, sbandierati alla solita maniera quali giustificazioni inopinabili della bontà della soluzione adottata per la destinazione finale dei fabbricati.
Tutto ciò sta avvenendo nonostante una porzione il Comune vanti il diritto di proprietà nei confronti di una porzione essenziale alla piena funzionalità dell'area, già da oggi in verità utile alla stessa cantierizzazione.
La Giunta ha dunque abdicato a qualsivoglia ruolo di governo del territorio e di programmazione urbanistica, favorendo con ciò gli interessi esclusivi della proprietà - profitti da vendita e rendite immobiliari da affitto - senza porsi alcuno scrupolo di opportunità o di razionalità economica e senza avere alcuna idea di come indirizzare l'opera in virtù di una nuova e necessaria visione dello sviluppo locale e a garanzia di un'offerta di servizi congrua alle aspettative economiche e sociali dei gualdesi.
Il silenzio assoluto ed assordante della Giunta risulta stravagante se commisurato allo storico interesse cittadino per le sorti di quest'area e pone dei seri dubbi sull'opportunità delle scelte che si profilano all'orizzonte che sarebbe stato molto più serio ed opportuno farle oggetto se non di una previsione in Variante al Piano Regolatore Generale, almeno di un confronto in consiglio comunale, preventivo, però, e non a babbo morto come si è affrettato a garantire l’Assessore Viventi subito dopo il nostro precedente intervento.
Questo confronto è quello che ci proponiamo di attivare nella seduta del consiglio comunale di martedì 30 agosto, con la presentazione di un ordine del giorno secondo cui ogni ipotesi di ridestinazione, di recupero e di riutilizzo dell’area debba essere fatta oggetto di una programmazione urbanistica in grado di ripristinare e di esaltare il ruolo e la funzione di indirizzo urbanistico e di governo del territorio che spetta all’Ente pubblico locale.
Con l’ordine del giorno siamo voluti intervenire anche nel merito delle soluzioni progettuali che si intendono realizzare: anziché adibire l’area ad ennesimo centro commerciale, con negozi ed uffici pronti a "drogare" ulteriormente il mercato immobiliare, ad impoverire ulteriormente il già critico tessuto economico e commerciale del Centro storico, a destabilizzare ulteriormente il già precario assetto della rete commerciale locale e a rafforzare le fila già di per sè prolifere ed invasive dei centri commerciali nella nostra Città, noi proponiamo la realizzazione di una struttura ricettivo-alberghiera e, per quanto riguarda il ritorno pubblico dell’opera, la realizzazione di una struttura da adibire ad asilo nido comunale.
Lo diciamo fin d’ora. Non ci aspettiamo granchè dalle reazioni dell’Amministrazione comunale già dimostratasi autoreferenziale, incapace di prendere decisioni serie, prona ai poteri forti e completamente impermeabile al confronto democratico e alle proposte alternative dell’opposizione. La piega che ha preso anche questa vicenda non promette nulla di buono, ma l’impegno minimo che vogliamo portare a casa come obiettivo nell’interesse generale è almeno la realizzazione di un nuovo asilo nido. Un ritorno pubblico ed una priorità amministrativa senz’altro più opportuni e più qualificanti di qualsiasi altra chimera in virtù dei bisogni effettivamente presenti nella nostra Città come è la carenza di posti nell'asilo nido comunale, interessato da una lunghissima lista d'attesa, per il cui riadeguamento in linea con la domanda sociale risulta più che mai necessario non accumulare ulteriori ritardi e per cui la ridestinazione dell'ex consorzio può finalmente essere una soluzione a portata di mano, se non altro perché un’urbanistica contrattata tra pubblico e privato può contare in questo caso sulla comproprietà comunale di una porzione significativa dell’area.
Se il grasso debba colare a stento, che coli almeno per cose serie.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

 

Condividi