PERUGIA - "I rappresentanti delle Autonomie regionali e locali hanno sollecitato il rispetto degli accordi sanciti nel dicembre scorso in sede di Conferenza Stato-Regioni, lo stralcio degli articoli del decreto legge 138 che ridisegnano gli assetti istituzionali di Regioni, Province e Comuni e una diversa ed equa distribuzione dei carichi della manovra correttiva".

E' quanto riferisce l'assessore al bilancio della regione Umbria, Gianluca Rossi che ieri a Roma, insieme alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha partecipato all'audizione indetta dalle Commissioni bilancio di Camera e Senato con le delegazioni della Conferenza delle Regioni, dell'Anci e dell'Upi.

"Abbiamo manifestato la netta contrarieta' al decreto legge 138 - sottolinea Rossi -, in particolar modo per la sua strutturale incapacita' ad affrontare i nodi cronici del debito pubblico, della scarsa crescita del Paese e della necessita' di affrontare, in modo serio e rigoroso, il tema della semplificazione istituzionale e dei cosiddetti costi della politica, esplicitato dagli evidenti tratti di incostituzionalita' evidenziati in modo inequivocabile dalla Commissione Affari costituzionali del Senato".

"Le Regioni - spiega Rossi - chiedono il rispetto da parte del Governo degli impegni assunti il 16 dicembre 2010, ossia che siano rivisti, a decorrere dal 2012 e in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica, i tagli della manovra finanziaria 2010, riallineando la percentuale che oggi appare sbilanciata a sfavore delle Regioni, su cui ricade circa il 50% del carico delle intere manovre di questi ultimi due anni. Chiediamo, inoltre, di prevedere dal 2012, la fiscalizzazione dei 425 milioni di euro previsti dalla legge di stabilita', che significhera' un aumento di 75 milioni, e il reintegro di 400 milioni destinati al trasporto pubblico locale su ferro. E ancora, che venga alleggerito il Patto di stabilita' interno, in particolare relativamente alle risorse per servizi essenziali per i cittadini, quali il trasporto pubblico e gli interventi nel sociale, e che si compia una seria valutazione in merito all'applicazione dei cosiddetti criteri di 'virtuosita''".
 

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