PERUGIA - La manovra economica del governo è un atto di guerra contro i ceti popolari.
La risposta deve essere all’altezza della violenza che si abbatte sulla carne viva di milioni di famiglie che vivono di salario o pensione, il cui reddito è stato già clamorosamente falcidiato in questi anni.
L’odio di classe che permea la manovra del governo è incredibile: viene distrutto il sistema di welfare, si privatizza tutto (alla faccia del referendum di giugno), si coglie l’occasione per attaccare nuovamentel’art. 18 dello statuto dei diritti dei lavoratori sul licenziamento senza giusta causa.
Non si fa niente contro l’evasione fiscale e per tagliare le unghie alla rendita parassitaria.
E’ falso che stiamo tutti sulla stessa barca o che tutti vengono chiamati a stringere la cinghia. Un solo esempio emblematico: solo pochissimi mesi fa, quando già venivano tagliati dell’85% i fondi a disposizione dei comuni per il fondo sociale per l’affitto per le fasce deboli, questo governo ha fatto un regalo immenso alla rendita parassitaria, introducendo la cedolare secca sugli affitti e riducendo, per i proprietari più ricchi, di oltre la metà l’imposizione fiscale pagata sui canoni ricevuti.
Nel pieno della crisi e nel momento che si varano misure così punitive per gran parte del popolo italiano, nessuno pensa a rimettere in discussione questa regalia fatta dal governo ai “rentiers” e che vale almeno 1 miliardo e ½ di o l’anno.
L’Unione Inquilini ha presentato proposte concrete anche in questa occasione per combattere efficacemente l’evasione fiscale e reperire risorse, a costo zero per il bilancio pubblico, per rilanciare l’edilizia sociale.
Abbiamo proposto di introdurre l’obbligo della tracciabilità del canone corrisposto e l’utilizzo delle cauzioni per gli affitti, che attualmente l’inquilino versa nelle mani del proprietario, in un fondo di rotazione gestito dai comuni per l’edilizia residenziale pubblica, meccanismo che fornirebbe risorse immediate ai comuni per affrontare l’acuta emergenza sociale determinata dall’esplosione degli sfratti per morosità e dalla enorme carenza di case popolari.
Siamo indignati contro la politica di classe a senso unico di questo governo.
Sulla casa per le fasce popolari non è stato fatto niente. Sul fronte case popolari, zero finanziamenti e zero interventi e i vari annunci di piani casa sono stati altrettante beffe, trattandosi in realtà soltanto di interventi di deregolamentazione di autorizzazioni e di vincoli urbanistici.
Tutto è andato a vantaggio della redita parassitaria: dai condoni, al rientro dei capitali illegalmente esportati (impiegati in massima parte nell’investimento lucroso nel mattone), per finire alla cedolare secca.
Vogliamo cacciare questo governo ma soprattutto vogliamo un’altra politica.
Non basta cambiare l’orchestra, vogliamo cambiare la musica.
Non ci piace che parti importanti delle opposizioni critichino lo sciopero o arrivino a proporre politiche che vanno nella stessa lunghezza d’onda di quelle del governo, come la svendita del patrimonio pubblico.
Per questo, pensiamo che lo sciopero generale del 6 settembre possa essere una grande occasione. Vogliamo uno sciopero costituente di un fronte, che persegua l’obiettivo dell’alternativa.
Il 15 giugno, con la vittoria dei referendum, la maggioranza del popolo italiano ha detto che l’acqua è un bene comune che va sottratto alle logiche della speculazione.
Anche la casa è un bene comune, un diritto inalienabile della persona eche va garantito.
Vogliamo partecipare allo sciopero e alle manifestazioni del 6 settembre portando le nostre bandiere e i contenuti della lotta per il diritto alla casa.
Vogliamo che i temi del diritto alla casa entrino nella piattaforma generale del movimento che chiede l’alternativa in questo Paese.
Dallo sciopero, vogliamo rilanciare i picchetti anti sfratto, da estendere e generalizzare in tutto il Paese e la campagna nazionale contro il canone nero e gli affitti truffa: denunciare il proprietario che non registra il contratto per ottenere la riduzione dell’affitto.

walter de cesaris
segretario nazionale
unione inquilini 

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