Scuola musica Gualdo T.: si svela il bluff,i musicisti non suonano per la Giunta
Il palco c'era lunedì sera, nella centralissima Piazza Martiri, ed era pronto ad ospitare il quartetto jazz guidato dal nostro concittadino Francesco Demegni, ma la musica si è fermata, anzi non ha mai avuto inizio, e l'aria non si è fatta elettrica. Spettatori, astanti e frequentatori abituali delle serate del GuEst si sono dovuti accontentare di un duetto locale chiamato con urgenza a colmare il buco e, una volta tanto, Sindaco ed amministratori hanno preferito restarsene alla larga da un luogo dove avrebbero dovuto dare ben più di una spiegazione.
La clamorosa manifestazione di protesta dei musicisti che lunedì hanno annullato la serata inserita nel programma degli eventi estivi e che hanno pubblicamente giurato di non suonare mai più se chiamati dai "signori" di questa Giunta, si deve tutta alla presa in giro di cui sono rimasti vittima per i bluff del Sindaco sulla scuola di musica e i motivi di questa imprevista contestazione l'hanno pubblicamente spiegati l'indomani, consegnando il loro J'accuse ad un durissimo post su un popolarissimo social network.
La questione della riapertura della scuola di musica, promessa dal Sindaco come realizzazione nei primi cento giorni del suo mandato, è infine precipitata svelando dei retroscena inquietanti che necessitano di un chiarimento immediato e doveroso. Gli allarmi, i dubbi e le riserve che avanzammo solo poco tempo fa sull'inconsistenza del progetto e sull'appropriatezza del bando per la riapertura di una scuola di musica che sarebbe stato un azzardo definire comunale si sono rivelate ancora una volta fondate e pertinenti e sono state confermate da questa brutta vicenda.
Le accuse mosse al Sindaco e alla Giunta da parte di Francesco Demegni sono dure e pesanti: non si contesta tanto l'esito del bando di cui ancora non si conoscono le esatte implicazioni quanto la scarsa o inesistente fondatezza e precisione delle modalità e dei criteri della sua assegnazione che, così come avevamo sottolineato, hanno lasciato più di un margine di dubbio sulla loro qualità, sulla loro congruità e sulla loro equità, a tal punto che il musicista è stato costretto a parlare di "maneggi".
I motivi del risentimento del musicista nostro concittadino si avvalorano ulteriormente allorquando fa sapere che era stato incaricato direttamente, seppur informalmente, dal Sindaco in persona per sviluppare il progetto per la realizzazione della scuola di musica e per questo aveva coinvolto il meglio dei musicisti locali, di chiara fama ed esperienza. Ancor più grave e va chiarito è quando si afferma che quel progetto è diventato di fatto il bando varato dalla Giunta. Ancora una volta, questo Sindaco e questa Giunta si sono dimostrati insensibili e del tutto incapaci a valorizzare il capitale umano e professionale presente nella nostra Città. Questi giovani che della musica e della cultura hanno fatto la loro ragione di vita oltre che il loro lavoro sono stati anch'essi letteralmente turlupinati, al pari di quelli che avevano offerto le loro competenze per le politiche energetiche.
La scuola di musica che riaprirà sotto l'egida e per effetto del bando predisposto dalla Giunta non sarà, come abbiamo già rilevato, una scuola comunale, bensì una scuola in tutto privata accreditata dal Comune in virtù di una dubbia selezione e, soprattutto, nascerà priva di un serio progetto educativo e "scolastico" fondamentale e necessario in questi casi, sarà privo di un'anima.
Le polemiche che scaturiscono da questa gestione improvvisata e dilettantistica di una questione che avrebbe potuto essere una volta per tutte risolta con il buon senso e una saggia prudenza, senza quell'impudenza politica dettata dalla fretta di menar vanto di realizzazioni che restano in tutto e per tutto promesse da marinaio sono il minimo che può accadere in questi casi. La morale che si trae da questa vicenda dà ancora una volta conto di come si possano fare delle frittate ingloriose se si amministra, come fanno dalla Giunta Morroni, con la presunzione del crisma da unti del signore, con la supponenza di far sempre bene, con la boria dell'apparenza e con la foga della propaganda.
Con il J'accuse del Demegni si è miseramente svelata l'ennesima finzione del Sindaco e della sua Giunta, un millantato credito a far apparire come una riapertura della scuola comunale di musica un semplice accredimento di una docenza musicale privata, un semplice accordo di collaborazione tra il Comune e degli insegnanti privati di musica che avrebbe limitato gli impegni dell'Amministrazione locale al pagamento o all'integrazione delle rette per gli iscritti ai corsi che provenissero da famiglie economicamente svantaggiate, senza però quell'indirizzo progettuale educativo, quel controllo di gestione, quegli impegni organizzativi e finanziari diretti che soli possono fare di una scuola di musica, una scuola comunale di musica. Nonostante la sicurezza ostentata nelle promesse e nei ripetuti annunci, la vicenda nel suo complesso e soprattutto alla sua fine mostra bene come questo Sindaco e questa Giunta non avessero idea di come risolvere la questione e da dove cominciare.
A nostro avviso, una soluzione più onorevole, più decente e più appropriata, un'alternativa possibile e praticabile al pastrocchio che si è compiuto era a portata di mano ed avrebbe esaltato e messo a valore l'intero patrimonio di competenze musicali presenti nella nostra Città, nessuno escluso, pur non richiedendo alcun impegno finanziario particolare da parte del Comune e con ciò garantendo anche la finalizzazione delle volontà del Sindaco di far le nozze coi fichi secchi.
La Giunta Morroni avrebbe dovuto promuovere un'associazione culturale di scopo tra tutti coloro che, avendone i requisiti e le competenze, si fossero dimostrati disponibili a ridare vita ad una scuola di musica a Gualdo e a prestare anche qui la propria professionalità e la propria passione. L'associazione avrebbe sviluppato un progetto organizzativo e di docenza in base a dei criteri qualitativamente appropriati predisposti dall'Amministrazione locale, proponendolo successivamente alla Giunta corredato da uno Statuto che avesse previsto con chiarezza le finalità sociali ed educative ed avesse elencato nel dettaglio le attività, i costi, le tariffe e le modalità organizzative con cui si intendeva realizzarle.
Un accordo di programma e di collaborazione, un semplice Protocollo d'intesa tra Comune ed Associazione avrebbe infine suggellato l'avvenuta ripresa delle attività di una scuola di musica che non sarebbe comunque stata una scuola comunale di musica, ma avrebbe potuto costituire un'esperienza innovativa e positiva di privato sociale o di pubblico non comunale che dir si voglia, con gli impegni dell'Amministrazione confermati nei livelli previsti nel farsesco bando.
L'esortazione che rivolgemmo al Sindaco ed alla Giunta una volta pubblicato ed esaminato questo bando voleva evitare proprio il pasticcio che si è consumato e che ora si svela e, soprattutto, voleva riparare ad una pagina nera della storia amministrativa recente della nostra Città con il tentativo di mettere in valore quanto di meglio la nostra Città ci offre dai suoi ambienti dediti alla musica e al suo insegnamento. Quell'esortazione non è stata recepita e i risultati sono quelli per cui alcuni nostri concittadini si sono sentiti ingiustamente esclusi dalla possibilità di contribuire alla realizzazione di un progetto importante per l'intera nostra comunità e per la migliore organizzazione del tempo libero di bambini ed adolescenti, solo a causa di una selezione di dubbia qualità ed appropriatezza.
Tra pochi giorni, probabilmente, il Sindaco e il suo nuovo assessore "incondizionatamente fedele", la tutta unita per Gualdo Vitali, daranno comunicazione dell'esito del bando ed annunceranno in pompa magna e senza alcun pudore di sorta la fatidica riapertura della Scuola Comunale di Musica "Raffaele Casimiri". Dopo quanto è accaduto, consigliamo vivamente di evitare ai gualdesi quest'ennesima presa per i fondelli. Inaugurino pure la loro scuola privata di musica, ma abbiano almeno in questa occasione la decenza di serbare un doveroso e più opportuno silenzio.
Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

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