AMELIA - La decisione della magistratura di rimettere al proprio posto il consigliere di maggioranza Luca Ghista, dimostra con quanta incapacità e arroganza la stessa maggioranza che governa Amelia ha gestito la vicenda, mossa solo dall’interesse di cacciare un consigliere comunale che, seppur eletto nelle liste della sinistra, è stato giudicato meno affidabile e omologato rispetto a Franco Rinaldi, che si è voluto rimettere a tutti i costi in consiglio comunale. Una forzatura bella e buona, in disprezzo della volontà degli elettori che hanno eletto Ghista e lasciato a casa Rinaldi. Una forzatura avallata da esperti profumatamente pagati dal Comune di Amelia, come da noi rimarcato in sede di approvazione del bilancio, che sono stati smentiti dalla magistratura e che ora dovrebbero trarre le conseguenze, ad iniziare dal segretario comunale e dall’avvocato in convenzione che tanto si dicevano sicuri del fatto che Ghista dovesse essere cacciato dalla assemblea elettiva.
Quanto è accaduto è grave, perché, per far rientrare in consiglio comunale il diessino Rinaldi, si è lanciata l’Amministrazione Comunale in una querelle giudiziaria che costa svariate migliaia di euro alle casse del Comune di Amelia e che non è affatto conclusa e che, secondo legge, sarebbe dovuta essere a carico di Rinaldi. Non contenti il sindaco, che si dice tanto attento alle regole e alla legalità, e la sua maggioranza hanno inviato Rinaldi alla comunità montana e sempre Rinaldi è risultato determinante per l’approvazione del bilancio di quell’Ente. Ora ci domandiamo se quell’atto, assunto con un consigliere comunale che lì non avrebbe dovuto esserci, sia legittimo e valido. E’ chiaro che la logica dell’epurazione, della cancellazioni di chi non è percepito come omologato, porta solo a pasticci, al non rispetto delle regole, a campagne denigratorie che ricordano vecchi modi di fare bocciati dalla storia.
Amelia Civica dà il bentornato in consiglio comunale al consigliere Luca Ghista e lo invita a tenere presente gli interessi di Amelia, il rispetto delle regole, e non certo le logiche di scuderia e di appartenenza di un sindaco e di una maggioranza che hanno fatto di tutto per metterlo fuori dall’assemblea cittadina. E’ ora di pensare agli interessi di Amelia, di lasciar perdere le logiche degli ordini che arrivano dai partiti che comandano a Perugia e Terni. Logiche che tengono Amelia bloccata, che hanno messo nel congelatore la realizzazione del nuovo ospedale territoriale, la ricostruzione delle mura e uno sviluppo più complessivo dell’Amerino che non può continuare ad essere discriminato.

Amelia Civica
 

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