Il dibattito che si è acceso sulla ridefinizione delle province è inopportuno e non coglie la portata drammatica dei provvedimenti del governo che stanno per abbattersi sul Paese.
È profondamente sbagliato infatti ridurre l’attacco che il governo sta muovendo ai diritti, al mondo del lavoro ed alla democrazia solamente ad una questione di numeri necessari a conservare una provincia invece che un’altra.
Di fronte ad una manovra iniqua che taglia i servizi sociali, la scuola, i trasporti, le pensioni, scaricando i costi sui più deboli occorre che anche dall’Umbria si avvii una grande mobilitazione delle autonomie locali in difesa delle storie e delle esperienze che queste hanno rappresentato sul piano della difesa dei diritti e dell’inclusione sociale, contro un impianto regressivo delle destre che invece vuole smantellare lo stato sociale tramite un restringimento degli spazi di democrazia.
Riteniamo, altresì, che tutti gli enti interessati, a cominciare dai Comuni e dai cittadini, debbano avere la possibilità di pronunciarsi alla luce anche di alcune proposte di riequilibri territoriali lanciate sulla stampa senza un minimo confronto con le comunità interessate.

Graziella Stecconi
Ass. Prc Massa Martana

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