PERUGIA - "Con il tentativo del Governo di cancellare, in nome del risanamento economico, le festivita' del 25 aprile, del primo maggio e del 2 giugno, che rappresentano la laicita' dello Stato Italiano fondato sul lavoro, sulla liberta' e sull'antifascismo, si vuol chiudere la lunga scia del revisionismo Italiano, iniziato negli anni '90". Lo afferma il consigliere regionale di Prc-Fds in Umbria, Damiano Stufara, che cita come precedenti "la proposta di abolizione della XII norma transitoria e finale della Costituzione che vieta la ricostituzione del Partito Fascista e l'approvazione, da parte della Commissione Difesa della Camera, della proposta di legge Fontana che prevede il riconoscimento giuridico e la concessione di contributi finanziari pubblici a tutte le associazioni combattentistiche, comprese quelle che si richiamano ai combattenti per la Repubblica di Salo'".

"Questa manovra, priva di fondamento economico - prosegue Stufara -, dimostra inconfutabilmente che la crisi viene usata come una clava per colpire i diritti sociali, economici e civili acquisiti in decenni di lotte sociali che hanno formato e caratterizzato la nostra Repubblica. Diritti che devono essere colpiti, cancellati, non solo nella loro base materiale, ma anche simbolica. Ogni riferimento alla storia materiale, che in Italia e' stata storia di Resistenza antifascista prima e per i diritti poi, deve essere negata, estirpata".

"Si tratta - precisa Stufara - del piu' duro e buio attacco che la Repubblica italiana ha dovuto fronteggiare, perche' vengono minati i fondamenti stessi del patto sociale che sta alla base della Costituzione e, soprattutto, proviene dalla stessa maggioranza di Governo, che mostra sempre di piu' il suo volto di destra reazionaria".
 

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