Rincari scuola/ Smacchi chiede sede confronto genitori-associazioni consumatori
PERUGIA - Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) chiede l'istituzione di una ''sede di confronto permanente e operativa'' con le associazioni dei consumatori e dei genitori per ''condividere una linea di contrasto ai rincari incondizionati dei testi scolastici e delle spese che le famiglie sostengono per mandare i propri figli a scuola''. Perche' cosi', secondo Smacchi, si rischia di ''mettere a repentaglio anche il sacrosanto diritto universale all'istruzione, che non puo' ulteriormente gravare su situazioni familiari che si sostentano con la cassa integrazione straordinaria o aggrappandosi alle pensioni degli anziani''.
Il consigliere del Pd rileva, in una nota di Palazzo Cesaroni, che ''i primi dati rispetto alle spese per libri e materiale scolastico confermano che quest'anno si arrivera' ad un aumento, rispetto allo scorso anno dal 10 al 15 per cento, un ennesimo rincaro che pesera' sui bilanci familiari di tanti cittadini gia' in cassa integrazione a fronte di investimenti per la formazione, da parte del Governo nazionale, pari praticamente a zero''.
''Nessun investimento e nessuna risorsa pubblica - prosegue Smacchi - sono previsti nella manovra di Tremonti, ne' per qualificare il nostro sistema scolastico, ne' tanto meno per quanto riguarda il miglioramento della funzionalita' degli istituti: cio' induce i genitori degli studenti a provvedere in proprio e portare da casa carta per fotocopie o altro materiale. Una situazione in lento e progressivo peggioramento legata purtroppo ai dati della Caritas che, soprattutto in Alta Umbria, parlano ormai di una soglia del 50 per cento di fruitori composta da cittadini del territorio in difficolta', che una volta rappresentavano anche la classe media come gli impiegati, e dai dati sulle ore di cassa integrazione che sono ancora allarmanti''.
''I lavoratori della Merloni, della Sirap, della ex Pozzi e di tante altre aziende in crisi – osserva Smacchi - non possono vedere il loro contributo della cassa integrazione di 700 euro eroso da una spesa per i libri che aumenta progressivamente, partendo da 250 euro per le medie fino ad arrivare ai 450 euro delle superiori. Un combinato disposto che impone alla politica di assumersi in fretta le proprie responsabilita', innanzitutto sul versante della lotta alla speculazione. Secondo me e' opportuna l'istituzione di una sede di confronto permanente e operativa con le associazioni dei consumatori e genitoriali, al fine di condividere una linea di contrasto ai rincari incondizionati che rischia di mettere a repentaglio anche il sacrosanto diritto universale all'istruzione che non puo' ulteriormente gravare su situazioni famigliari che si sostentano con la cassa integrazione straordinaria oppure aggrappandosi alle pensioni degli anziani''.
''Dobbiamo evitare ad ogni costo - sostiene Smacchi - un pericolo che purtroppo sembra riaffacciarsi, quello del ritorno ad un'istruzione classista, legata al reddito ed alla facoltosita' delle famiglie, che stratifica sempre di piu' la societa' e blocca l'ascensore sociale. Penso che l'istruzione, la formazione e il diritto allo studio, su cui la Regione ha investito dieci milioni di euro, siano delle ottime occasioni per dare attuazione ai principi di egualitarismo e pari accessibilita' fondati sul merito, diritti questi che devono essere garantiti e migliorati dall'azione della politica perche', come tutte le ricerche internazionali dimostrano, una buona e completa formazione scolastica e' il presupposto per una societa' piu' competitiva ma anche piu' equa''.

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